Nella periferia bolognese, una piccola comunità inter-congregazionale di Suore Dorotee (Gange Lacinaj, Giancarla Barbon e Marta Lekaj) da quattro anni ha dato forma all’esperienza di un gruppo di donne, credenti e non, in ascolto delle figure femminili della Scrittura.
Riflettere su un movimento di rinnovamento, che parte dal piccolo e dal femminile, diventa una possibile risorsa in un processo di crescita comunitario e condiviso.
Come afferma Suor Giancarla Barbon, docente di catechetica e membro della Consulta dell’Ufficio catechistico nazionale, partendo da un piccolo gruppo di donne il progetto di lettura chiamato ‘Radici bibliche di femminilità’ ha suscitato un interesse crescente.
Con attenzione alle persone e alle loro esigenze, si è costruito un percorso di ascolto e condivisione nella massima libertà.
Sensibilità al contesto e modalità concreta, cercata insieme, hanno reso possibile alle donne di sentirsi protagoniste, ritagliandosi uno spazio e un tempo tutto per loro.
L’accoglienza “in una casa, in un ambiente non asettico e caldo dove ci si può sentire a proprio agio” dice Suor Giancarla, fa percepire la cura che hai per le persone che ricevi.
Il testo biblico viene proposto in precedenza e le partecipanti che arrivano, dopo averlo letto a casa, commentano la propria comprensione della lettura.
Senza ulteriori commenti e spiegazioni, dopo una rilettura comunitaria, le Suore ne espongono un breve approfondimento.
La Parola di Dio e la ricerca delle figure femminili della Scrittura, che spesso si incrociano con le figure maschili, permettono di leggersi come donne e di rileggere i propri ambiti di vita.
Una novità è essenzialmente nei linguaggi utilizzati, più evocativi, più aperti, non esclusivamente teorici: quadri, canzoni, simboli. L’uso dei simboli consente alla fede di sprigionare significati più connessi alla vita reale.
Un’altra peculiarità è nel metodo di laboratorio utilizzato, che non è tecnica, di formazione per trasformazione.
Il bagaglio personale di conoscenze e vissuti viene rielaborato, arricchito e trasformato dalla messa in comune di altre conoscenze e dal confronto. Questo, per Suor Giancarla, “provoca un cambiamento, in una trasformazione interiore ed esteriore”, laddove “la vita e il racconto biblico si incrociano”.
Pur iniziando da piccoli numeri, l’adesione di altre persone diversificate per realtà di provenienza (catechiste, frequentatrici della parrocchia e non) rende questa esperienza ancora più degna di nota.
“Attenzione a tutti quei processi, spesso non veloci, non di massa e non in grado di attirare l’attenzione, che animano, qua e là, la vita delle persone e delle comunità e in cui si può trovare un dialogo attivo e pieno di passione tra la vita e il Vangelo” (Cf. F. Mandreoli, Scrittura e storia in SettimanaNews).