Dio non ha smesso di chiamare, anzi, forse oggi più di ieri fa sentire la sua voce… Se avrai il coraggio di lasciare le tue sicurezze e aprirti a lui, si schiuderà per te un mondo nuovo e tu, a tua volta, diverrai luce per gli altri uomini”, ha scritto Papa Francesco, nella premessa del libro scritto dal neo cardinale Raniero Cantalamessa e distribuito proprio in questi giorni nelle librerie Francesco giullare di Dio. Raccontato ai giovani da frate Pacifico, ‘re dei versi’.
Un invito rivolto esplicitamente ad ogni giovane, incrementando l’orientamento della conversione pastorale propugnata nella Evangelii gaudium.
In chiara sintonia con la proposta di avviare un cammino sinodale con una rinnovata catechesi che realmente “favorisca l’incontro personale con Gesù Cristo”.
Papa Bergoglio, come spesso usa, ha addirittura coniato un nuovo vocabolo per indicare l’importante apporto formativo dell’educatore-testimone della fede, asserendo, tre mesi fa, ai responsabili dell’Ufficio catechistico nazionale, che il catechista “è un memorioso della storia della salvezza”.
Per cui, egli da tempo sostiene che per l’Italia c’è la necessità di realizzare un Sinodo, con appropriato cammino di preparazione.
Per sviluppare e maturare ulteriormente il rapporto individuale e comunitario con giovani e adulti, comunque già presente, con tanto afflato umano e spirituale in questo periodo di pandemia e capace di cogliere positivamente le mille sfide delle tante forme di crisi.
Per coniugare efficacemente, in modo rinnovato, fraternità e maturazione umana e cristiana.