È il card. Gualtiero Bassetti a dichiarare esplicitamente, nei giorni scorsi, che ormai si sta preparando concretamente un percorso sinodale per la Chiesa italiana in piena sintonia con Francesco: “C’è un canovaccio. Lo abbiamo visto con il Papa, ora dobbiamo vederlo con l’assemblea dei vescovi”.
Si tratta di intraprendere un cammino, che in un periodo non brevissimo, con diverse tappe interesserà le comunità, nel segno dell’ascolto, della condivisione, della missionarietà.
Realizzando “la Chiesa in uscita”, tante volte prospettata da Papa Francesco.
I cattolici italiani, pertanto, sono chiamati a compiere, anzi a vivere un itinerario spirituale, pastorale e culturale in atteggiamento di dialogo, con lo guardo rivolto verso tutti, a cominciare dagli ultimi, il cuore aperto a raccogliere ogni appello per un’autentica umanità, l’orecchio in ascolto di ogni invocazione d’incontro con il Dio-incarnato, la disponibilità a sostenere ed accompagnare la fioritura dei germogli di vita nello Spirito.
Perché, anche oggi, la Chiesa che si radica intensamente sul Vangelo ed è protesa ad accogliere tutti, è chiamata ad entrare in empatia con ogni persona, curando le ferite dei “fratelli tutti”, nel nome del Crocifisso-Risorto.
Papa Francesco, come ha fatto in un discorso sulla catechesi nel gennaio scorso, non di rado predilige fare riferimento a Papa Paolo VI, che proponendo di realizzare il Concilio Vaticano II, additava la formazione alla vita di fede come “intendere questi problemi che salgono dal cuore dell’uomo, per ricondurli alla sorgente nascosta: il dono dell’amore che crea e che salva”.
Lo Spirito continua a far “nuove tutte le cose”…