Otto anni fa nella sua esortazione apostolica “Evangelii gaudium” il Papa aveva indicato quattro principi: il tempo superiore allo spazio, la realtà più importante dell'idea, l'unità che supera il conflitto, il tutto più della parte.
Questi quattro principi che hanno importanti riferimenti filosofici, sono una vera rivoluzione esistenziale e sociale. È dentro questa cornice che si deve leggere l'insistenza di Papa Francesco sulla sinodalità, che si concluderà nel 2023. È un gesto molto significativo il chiedere ad ogni parrocchia, ogni diocesi, ogni conferenza Episcopale di mettersi in un ascolto vero della realtà, per ripartire. Non è un formalismo, è il modo attraverso cui la Chiesa come qualunque altra istituzione contemporanea, può ringiovanire, ritrovando quell’energia che qualche volta sembra mancare.
Il tempo più importante dello spazio, perché lo stare insieme non può essere qualcosa di statico, messo sotto controllo, ma un cammino vivo, dialogico, capace di rinnovarsi; un processo che deve partire dal legame che viene prima di ogni protagonismo “l’Unità è più importante del conflitto”.
Papa Francesco ha mandato due messaggi potenti, importantissimi. Il primo è alla Chiesa: “è giunto il momento di recuperare la propria immagine originaria”, fare una rete di realtà locali: parrocchie, diocesi, legate dal messaggio di Cristo, utilizzando anche gli ambienti tecnologici digitali, per sperimentare un modo nuovo, moderno di camminare nella pluralità e nella unità.
Il secondo messaggio si rivolge invece alla società contemporanea, per eliminare quelle distanze che si sono formate tra l’elite sempre più ricchi e potenti da una parte, e dalle persone comuni intrappolate nelle insicurezze dall’altra.
La Chiesa di Papa Francesco non ha la soluzione per tutto, ma suggerisce la cosa più semplice e insieme più difficile: rinnovamento delle forme della vita sociale, istituzionale, passando dall’ascolto, dal dialogo con la realtà in tutte le sue componenti, a cominciare da quelle più fragili.
Ci vorrà tempo, lucidità, ci vorrà tanta fede, ma l’importante è iniziare.