Domani sera, Giovedì Santo, si rinnoverà la “visita ai sepolcri”, dialettale li sebburchi, voce riferita a quel particolare apparato degli altari addobbati per accogliere il SS. Sacramento ed invitare i fedeli all'adorazione, costituito da piatti, un tempo da taieddhre, pignatte basse di terracotta, in cui si sono seminati chicchi di grano o lenticchie, cicerchie o ceci, tenendoli al buio, così che crescono chiari ed esili, innaffiandoli spesso.
Solitamente si mettono a germogliare il primo venerdì di quaresima o il primo venerdì del mese di marzo; il chicco che non può mancare è il grano, simbolo del pane, da cui si otterranno gli steli dritti; se si aggiungono altri semi, da cui si avranno le piantine ricciolute, il contenitore acquista volume e sembra più ricco e bello, prenderà la forma di un cuscino, talvolta adornato con nastri e bandierine rosse.
Le taieddhre vengono poste dinanzi all’altare della reposizione, impropriamente detto 'sepolcro' - il giovedì non si commemora ancora la morte di Gesù - insieme ad altri fiori, un tempo coltivati in casa come le fresie o le tuberose e a molti lumi, quale segno di devozione verso Gesù dispostu, esposto sotto le specie eucaristiche.
Terminato l’uso, i germogli si dividevano e si piantavano nel giardino come portafortuna (non importava se non davano frutto) e spesso si donavano alla vicina di casa come segno beneaugurante.
È ipotesi comune che questi piatti non siano altro che gli “orti di Adone” offerto dagli antichi greci al giovane dio che moriva per rinascere e che, quindi, sia un’immagine propiziatrice del rinnovamento della natura e un rito originariamente pagano.
Secondo la tradizione bisogna visitare i 'sepolcri' in numero dispari; dalla consuetudine di andare da una chiesa all’altra è scaturita l’espressione dialettale: se sta fasce li sebburchi o le cone, letteralmente sta facendo i sepolcri, rivolta a quella persona che, particolarmente la sera, va per osterie o cantine a bere vino.
Per approfondire
- Barletta, Quale santo invocare? Feste e riti del calendario popolare salentino, Grifo 2013
