Incolpata di vilipendio alla religione pagana fu sottoposta ad efferate torture, tra cui lo strappo dei seni con grandi tenaglie arroventate; le ferite causate, tuttavia, furono sanate miracolosamente da San Pietro apparsole in visione.
Per avere effettuato il salvataggio di un bambino che stava soffocando per una lisca conficcatasi nella gola, San Biagio ha il patronato su di essa; invece, per essere stato scarnificato con pettini di ferro, i contadini e coloro che per mestiere utilizzano gli stessi arnesi, come cardatori e tessitori, lo hanno assunto come patrono, e pure chi suona strumenti a fiato.
Originario dell’Illiria (odierna Albania), si dice che conquistò fama in Oriente per avere esorcizzato il figlio dell’imperatore bizantino Gardiano.
Se nella festa di Tutti i Santi, è tradizione che, soprattutto nelle chiese antiche, si espongano alla pubblica venerazione le reliquie dei Santi, oggi è giusto proporre la vita di quei santi che hanno vissuto nella nostra terra del Salento, rendendola preziosa non solo agli occhi degli uomini, ma soprattutto agli occhi di Dio.
Tra le numerose leggende legate alla presenza a Lecce di San Francesco d’Assisi si registra quella che il santo si sia fermato nel 1222 presso l’originario convento dei frati minori e vi abbia lasciato un sandalo al quale furono attribuite miracolose guarigioni.
Oggi è la memoria liturgica dei Santi Cosma e Damiano, martiri dei primi anni del IV secolo durante la persecuzione di Diocleziano.