Ci siamo ormai. Domani sera, da Piazza Duomo, all’inizio del solenne pontificale in onore dei santi patroni Oronzo Giusto e Fortunato, dopo la lettura del Decreto d’indizione e l’apertura della Porta Santa (il portone di bronzo) della cattedrale, l’arcivescovo Michele Seccia darà avvio al Giubileo Oronziano di Lecce.
È lo speciale Anno Santo straordinario leccese a duemila anni dalla nascita di Oronzo, il primo vescovo e il primo martire cristiano della Chiesa di Lecce che, secondo la tradizione, sarebbe avvenuta nel 22 d.C.
Ma, dopo la solenne apertura, quali sono le istruzioni per vivere al meglio il Giubileo Oronziano che si chiuderà tra un anno, il prossimo 26 agosto 2022? Ecco qui alcune informazioni utili tratte dal “Manuale delle indulgenze. norme e concessioni” pubblicato nel 2008 dalla Penitenzeria Apostolica (LEGGI).
Che cosa è il Giubileo?
È un tempo speciale durante il quale i fedeli possono ottenere l’indulgenza plenaria dei peccati.
Che cosa è l’indulgenza?
L’indulgenza, si legge nella costituzione apostolica Indulgentiarum doctrina, è “la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi per quanto riguarda la colpa (per i quali cioè si è già ottenuta l’assoluzione confessandosi). L’indulgenza è una remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministro della Redenzione, con la sua autorità, dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi”. L’indulgenza può essere “parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati”. Nel caso leccese, per i fedeli, è stata ottenuta dalla Santa Sede, di ottenere l’indulgenza plenaria.
Come si ottiene l’indulgenza plenaria durante il Giubileo Oronziano?
Secondo la costituzione apostolica Indulgentiarum doctrina, per ottenere l’indulgenza plenaria è necessario eseguire la visita alle due chiese giubilari di Lecce (il duomo e il santuario di Sant’Oronzo fuori le mura), recitando almeno il Credo e il Padre nostro e, oltre l'esclusione di qualsiasi legame al peccato anche veniale, adempiere alle tre consuete condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Con una sola confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie; invece, con una sola comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si può acquistare una sola indulgenza plenaria. Le tre condizioni, si precisa, “possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo di aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia, conviene che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Papa siano fatte nello stesso giorno, in cui si compie l’opera”. L’indulgenza plenaria si può ottenere soltanto una volta al giorno.
Come ottengono l’indulgenza plenaria i malati, gli anziani o coloro che non possono uscire da casa?
A coloro che sono impossibilitati a recarsi in una delle due chiese giubilari, “sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore” e “vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla santa messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare”.
È, intanto, in preparazione un vademecum ad uso dei pellegrini che presto verrà distribuito e, nel quale, nel quale otre a tutte le indicazioni su come ottenere le indulgenze, verrà pubblicato il calendario ufficiale delle celebrazioni giubilari delle comunità parrocchiali, delle diverse categorie sociali (presiedute sempre o da un vescovo o da un cardinale) e delle città oronziane.