Quasi quotidianamente don Cesare Lodeserto e don Massimiliano Mazzotta, sacerdoti leccesi fidei donum in Moldavia, scrivono all’arcivescovo Michele Seccia per tenerlo aggiornato sulla situazione dell’accoglienza di chi fugge dalla guerra e sulle svariate azioni di carità che la Fondazione Regina Pacis intraprende in queste ore.
“Siamo al quinto giorno di guerra e di accoglienza - scrive don Cesare all’arcivescovo -. Contiamo le ore, perché sono sempre lunghe ed incerte, scandite dalla carità nella trincea della sofferenza umana e dalle armi nella trincea dell’odio.
Ci stiamo adoperando in ogni modo e senza risparmiarci pur di dare speranza a questo popolo, che si aggrappa con fiducia alla Moldavia per fuggire dalla guerra”.
“In cinque giorni - riferisce il presidente della Fondazione Regina Pacis - oltre duecentomila profughi sono entrati. Molti transitano verso l’Europa, altri attendono per capire cosa fare e tanti sono smarriti, senza documenti, riferimenti. Spaventa questo popolo di donne e bambini, con i loro uomini, figli e mariti a combattere, e forse con il rischio di non rivedersi, mai più. Purtroppo, non ci sono corridoi umanitari ed i profughi corrono rischi molto elevati”.
“Noi ci stiamo adoperando per l’accoglienza. Abbiamo le strutture della Fondazione Regina Pacis piene e con tanti bambini. Abbiamo avuto la disponibilità di due alberghi, che ovviamente sono pieni. Abbiamo reperito appartamenti e la nostra mensa è costantemente impegnata. Inoltre, aiutiamo economicamente i profughi a lasciare il territorio moldavo, assicurando loro i costi del viaggio in bus. Questa è una terra povera già di per sé e non offre grandi prospettive”.
Poi una richiesta semplice ma significativa. Non denaro, non viveri, non aiuti materiali… “Le chiedo un dono piccolo e significativo. Giovedì mattina partirà da Brindisi un convoglio umanitario Onu, con personale di Lecce ed anche delle nostre parrocchie. Vorrei che questa sera al termine della preghiera che organizzato consegnasse ad uno di loro un piccolo crocifisso, semplice e povero, da portare a noi in Moldavia. In questo momento è il nostro unico riferimento”.
“Eccellenza - conclude don Cesare nel messaggio di posta elettronica -, la abbraccio e con lei abbraccio la mia Chiesa per la quale indegnamente spendo la mia vita. Un caro saluto dallo stupendo don Massimiliano, che non si risparmia in nulla”.
Non cadrà nel vuoto la 'preghiera semplice' dei due missionari leccesi: stasera durante la Veglia diocesana nella basilica del Rosario l'arcivescovo benedirà la copia croce della croce di San Damiano che campeggiava nel suo studio (nella foto) e che giovedì partirà da Brindisi per Chisinau a bordo del convoglio umanitario, espressione della solidarietà e della carità del popolo pugliese.
Per chi volesse inviare offerte: Fondazione Regina Pacis - IT35K0103011502000063171149