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Ieri mattina, presso il Centro mediterraneo di cultura e pastorale “Giovanni Paolo II” a Lecce, si è svolto l’ultimo ritiro mensile del 2022 per il clero leccese. Occasione propizia per formulare all’arcivescovo Michele Seccia gli auguri in vista del Santo Natale. A farsi interprete dei sentimenti dell’intero presbiterio e della comunità diocesana, il vicario generale mons. Luigi Manca. Di seguito il testo integrale del messaggio augurale.

 

 

 

 

Quest’anno gli auguri natalizi ce li scambiamo da questa struttura, ex seminario e ora Centro mediterraneo di pastorale e di cultura, struttura che è tornata quasi al cento per cento ad essere nuovamente disponibile per le molteplici attività pastorali e culturali della diocesi.

Come presbiterio e come collegio dei diaconi permanenti facciamo a lei, eccellenza, gli auguri da questa struttura, che lei ha voluto salvare e restituire alla diocesi. Grazie per questo atto di coraggio e questo sguardo lungimirante, eccellenza. La vitalità di questa struttura in un certo senso sarà causa e insieme effetto della vitalità pastorale diocesana.
Grazie a don Alessandro d’Elia che ha accettato prontamente l’impegno di prendersi cura di questa struttura e coordinarne le tante attività che man mano si svolgeranno in questi spazi.

Aiutiamolo in ogni modo, portando qui persone e iniziative. L’attività di don Alessandro qui non è facilmente inquadrabile, almeno per ora, come, in genere, è nelle altre realtà pastorali, per il semplice fatto che qui occorre creare tutto dal niente.

Dunque, facciamo in modo da familiarizzare con questa realtà, con questa grande casa della diocesi. Ma la casa, per noi preti, che fa essere casa questa struttura e anche le nostre parrocchie è il presbiterio, dentro cui siamo quotidianamente chiamati ad abitare.

Nei prossimi anni, grazie anche alla visita pastorale che lei eccellenza si accinge a compiere, dobbiamo giocarci la carta della fraternità presbiterale per dare senso al cammino sinodale. Non possiamo camminare insieme con le nostre comunità se non riusciamo a camminare insieme come presbiterio.

Prendiamoci cura di questa struttura ma ancor più prendiamoci cura di noi stessi, come presbiterio. L’augurio di essere ciascuno di noi casa per tutto il presbiterio e per ciascun confratello.

Quello che chiediamo a Sant’Oronzo, patrono della diocesi, Ave semper custos mei, facciamolo noi stessi per i nostri fratelli presbiteri: custodiamoci a vicenda. Auguri.

 

 

*vicario generale

 

 

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