Mentre la guerra Ucraina prosegue con sempre maggiore crudeltà, causando morte e distruzione, oltre a coinvolgere soprattutto l’area a sud del paese, continua in Moldavia l’accoglienza dei rifugiati in fuga.
Ormai la Moldavia è considerata una retrovia della guerra, cioè un’area per l’accoglienza dei profughi, la cura dei feriti ed il transito per chi fugge definitivamente verso l’Europa.
È sempre intenso l’impegno della Fondazione Regina Pacis diretta dal missionario leccese, sacerdote Fidei donum, don Cesare Lodeserto, sia per l’accoglienza in due strutture, sia per l’assistenza attraverso la Mensa Papa Francesco, nel cuore della capitale Chisinau.
In questi giorni sono stati avviati dei nuovi servizi per i rifugiati, infatti oltre alla erogazione di beni di prima necessità, è stato attrezzato un centro sanitario permanente, una struttura per l’assistenza sociale, che prevede interventi psicologici, inserimento lavorativo e ricongiungimento familiare.
Le cifre dei beneficiari dei servizi sono sempre molto elevate, anche perché in questo momento in Moldavia sono presenti circa centomila rifugiati, nella gran parte uomini e donne avanti negli anni e minori.
Nei giorni scorsi Papa Francesco è intervenuto personalmente con una notevole somma di denaro a sostegno del progetto di accoglienza dei rifugiati, e si tratta del quarto intervento economico dall’inizio della guerra. Gli aiuti sono necessari, soprattutto per l’acquisto di generatori di corrente, alimenti, materiale igienico ed altri prodotti di prima necessità.
L’inverno purtroppo sta facendo la sua parte, per cui gli operatori sono impegnati anche nel reperimento di quanto necessario per il riscaldamento, soprattutto la legna. È un lavoro costante che vede impegnati i dipendenti della Fondazione Regina Pacis, le suore di Madre Teresa di Calcutta e i volontari italiani del servizio civile.