Anche la Chiesa di Lecce si prepara a concludere il tempo di Pasqua con la celebrazione della solennità di Pentecoste: clero e laici si uniranno all’arcivescovo Michele Seccia nell’invocazione dello Spirito Santo, sabato 27 maggio prossimo, in cattedrale, alle 20.
Durante la Veglia di Pentecoste tre accoliti saranno ordinati diaconi permanenti. Le ultime ordinazioni di diaconi permanenti in diocesi risalgono al 2007 (LEGGI): gli arcivescovi Mincuzzi e Ruppi ne avevano ordinati 41 in tutto. Nessun nuovo diacono permanente sotto l’episcopato dell’arcivescovo D’Ambrosio. Ora, dopo 16 anni, l’arcivescovo Seccia ne ordina altri tre. Si tratta di Maurizio Giancane, della parrocchia di Merine, di Vinicio Russo, della parrocchia di Cavallino e di Pierpaolo Signore, della parrocchia della SS.ma Trinità in Santa Croce in Lecce.
Ammessi dall’arcivescovo all’ordine sacro lo scorso 6 novembre, anniversario della Dedicazione della chiesa cattedrale, durante la Veglia diocesana di Pentecoste, pronunceranno il loro Eccomi, dopo un lungo periodo di discernimento e di formazione.
Dopo la pubblicazione il 22 maggio scorso del nuovo “Direttorio per il diaconato permanente”, con queste tre ordinazioni prende corpo l’intenzione dell’arcivescovo, manifestata subito dopo il suo arrivo a Lecce, di far ripartire il diaconato permanente.
“Il diacono - è scritto nel Direttorio diocesano - è nella Chiesa l’immagine viva del Cristo che serve, del Cristo che, per amore, si china a lavare i piedi dei suoi discepoli, del Cristo che si fa carico delle sofferenze dei più deboli, del Cristo che proclama la parola del Regno a tutti, soprattutto ai poveri, del Cristo che si fa vicino a chiunque è segnato dalla tristezza e dall’angoscia, del Cristo che offre la sua vita in sacrifico” (dall’Introduzione del Direttorio).
La Chiesa di Lecce ha fatto esperienza, in questi ultimi decenni, della presenza dei diaconi permanenti, che completano la sua grazia sacramentale, la sua struttura ministeriale, come pure la sua potenzialità pastorale. “Anche nella nostra realtà diocesana - è sempre il Direttorio a sottolinearlo - la numerosa presenza dei fratelli diaconi stimola ad una maggiore presa di coscienza circa la significatività e la bellezza di questo ministero, anche se il cammino è ancora abbastanza lungo sia nel presbiterio, che nelle comunità diocesana e parrocchiali”.
“Il Ministero diaconale può e deve essere visto, dunque, come parte integrante dell’identità e della missione dell’intera Chiesa, per un rinnovato apostolato nel mondo di oggi, sempre più bisognevole di una nuova Pentecoste”. Celebrare - dunque - l’evento di grazia delle ordinazioni diaconali durante la Veglia allo Spirito Santo, assume ancor di più i tratti dell’esperienza di Chiesa, cenacolo permanente e dono anch’essa del Paraclito, mosaico multiforme di carismi e di ministeri.