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Anche un piccolo gruppo di giovani dalla Transnistria, regione della Moldavia, ha partecipato alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona.

 

 

Lo fa sapere mons. Anton Cosa, vescovo di Chisinau, capitale della Moldavia (il suo vicario generale è il missionario leccese, mons. Cesare Lodeserto) sul cui territorio c’è anche la autoproclamata repubblica di Transnistria. “Nel corso della permanenza a Lisbona - scrive in una nota mons. Cosa - ho potuto incontrare i giovani della diocesi e con loro anche pregare. Ho incontrato sia il gruppo organizzato dalla Commissione di pastorale giovanile, sia il piccolo gruppo accompagnato dal parroco di Slobotia Rascov. Ho visto volti contenti, coinvolti, desiderosi di accumulare risorse per un impegno maggiore al rientro in diocesi. È quello che ho chiesto, per questo sono grato a quanti hanno collaborato per la realizzazione di questo cammino giovanile”.

“Il Papa ha avuto una parola per tutti”. “Ai giovani - prosegue il vescovo - ha chiesto scelte coraggiose e generose, perché viviamo in un tempo troppo condizionato dall’egoismo e dalla paura. Spesso negli incontri ha richiamato l’impegno e la capacità di non avere paura. Certamente la sintesi della parola del Papa l’abbiamo avuta nella omelia della messa conclusiva, quando al popolo della Gmg, ma possiamo anche dire che a tutta la Chiesa ha consegnato i tre verbi che sono già un programma: brillare, ascoltare e non avere paura”.

“Adesso pian piano si torna a casa, la nostra chiesa moldava”, racconta mons. Cosa. Sulla via del ritorno, i giovani della diocesi di Chisinau hanno fatto tappa a Fatima. “Ora ci attende la vita della nostra comunità ecclesiale e mi attendo da questi giovani ed anche da coloro che non hanno potuto essere presenti un maggiore impegno. Non dimentichiamo: brillare, ascoltare e non avere paura”.

 

 

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