Come già anticipato nei giorni scorsi (LEGGI), una delle novità dei festeggiamenti religiosi in onore dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato, è quest’anno la celebrazione in cattedrale della Liturgia penitenziale con le confessioni individuali.
Un modo tutto cristiano per prepararsi alla festa. “Ho invitato i sacerdoti della città - aveva annunciato l’arcivescovo Michele Seccia nei giorni scorsi - a rendersi disponibili a venire in duomo il 23 agosto a sera, per accogliere chi vuole celebrare il Sacramento del perdono e poter lucrare anche l’indulgenza plenaria nei giorni della festa”.
Ma cos’è l’indulgenza plenaria e come si ottiene? L’Indulgenza è uno dei modi attraverso cui la Chiesa si fa carico di sostenere la debolezza dell’uomo, affinché gli sia data la possibilità di realizzare una conversione profonda ed efficace, eliminando anche «l’impronta negativa» che i peccati - personali o altrui - hanno lasciato nel mondo.
L’indulgenza plenaria indica la cancellazione totale del peccato e della pena che ne deriva. Significa che la persona che la ottiene è completamente perdonata dal peccato e non deve più scontare alcuna pena per esso. Ovviamente è possibile ottenerla solo per i peccati già confessati e perdonati. Ciò significa che la persona che desidera ottenere un’indulgenza plenaria deve prima confessare i propri peccati e ricevere il sacramento della penitenza. Da qui l’iniziativa della Liturgia penitenziale di stasera: offrire a tutti, in occasione della festa, la possibilità di “approfittare” di questa provvidenza.
Essa è concessa (applicabile sia ai vivi che ai defunti) a tutti coloro che partecipano, alle solite condizioni (confessione individuale per l’appunto, comunione sacramentale, professione di fede, recita del Padre Nostro e preghiera per il Papa), alle celebrazioni della festa (o anche nell’ottava) in onore dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato sia in cattedrale che presso il santuario diocesano di Sant’Oronzo fuori le mura o che, per lo meno, visitano devotamente una delle due chiese, rivolgendo la loro preghiera al santo patrono dei leccesi e della diocesi.