C’è anche il ‘nostro’ don Antonio Bergamo, direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano (Issrm) “don Tonino Bello” di Lecce e docente di teologia dogmatica presso la Facoltà teologica pugliese (Ftp), nel nuovo Consiglio direttivo dell’Ati (Associazione teologica italiana).
L’assemblea dei soci dell’Ati (Associazione teologica italiana), riunita a Gazzada Schianno (Villa Cagnola) per il ventottesimo Congresso nazionale dedicato al tema “Pensare il Figlio di Dio. 1700 anni dopo Nicea”, ha, infatti, eletto, lo scorso 31 agosto, il Consiglio direttivo per il quadriennio 2023-2027.
Sono stati riconfermati il presidente, Riccardo Battocchio (Padova), il vicepresidente Vito Mignozzi (Castellaneta) e il segretario-tesoriere, Federico Badiali (Bologna). Sono stati altresì eletti i consiglieri nazionali Antonio Bergamo, per l’appunto, Paolo Brambilla (Milano), Mario Florio (Pesaro), Giulio Osto (Padova), Armando Nugnes (Aversa) e Simona Segoloni (Perugia-Città della Pieve). Membri del Consiglio in qualità di delegati zonali sono risultati eletti: per la zona Nord, Gianni Criveller (Pime); per la zona Centro, Mario Farci (Cagliari); per la zona Sud, Vincenzo Di Pilato (Trani-Barletta-Bisceglie).
Tre teologi pugliesi, dunque (Mignozzi, Bergamo e Di Pilato), tutti docenti della Ftp, segno evidente della crescita costante della qualità della ricerca teologica in Puglia e considerevole riconoscimento per il lavoro che si svolge in regione per la formazione dei futuri presbiteri e di un laicato cattolico sempre più qualificato con missione speciale nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado.
L’Ati è un’associazione formata da persone che hanno conseguito titoli accademici nelle scienze teologiche (licenza o laurea in teologia o in scienze ecclesiastiche affini), docenti di tali materie oppure “cultori” di esse con all’attivo pubblicazioni di carattere scientifico su temi teologici. L’Ati ha come principale obiettivo promuovere la teologia in Italia, nello spirito di servizio e di comunione indicato dal Concilio Vaticano II (www.teologia.it).