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Passata la festa per l’anniversario della Dedicazione della cattedrale e per celebrare i traguardi ministeriali raggiunti dal card. Salvatore De Giorgi, la Chiesa di Lecce mentre vive il dono della Visita Pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia e costruisce la comunione attraverso il suo Cammino sinodale, si prepara ad accogliere il card. Matteo Zuppi.

 

 

Come annunciato più volte, infatti, l’arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, sarà a Lecce il prossimo 23 novembre. L’occasione è data dalla volontà dell’arcivescovo Seccia di poter fare memoria di don Tonino Bello anche in diocesi in questo 2023, nel quale è ricorso il 30.mo anniversario della morte del Venerabile salentino.

E così in collaborazione con la Fondazione don Tonino Bello e alla luce anche dalla recente missione di pace affidata da Papa Francesco al card. Zuppi in totale sintonia con il messaggio profetico del vescovo originario di Alessano, la diocesi si è mossa per concordare la visita leccese, sia pure per poche ore.

Due i momenti programmati con il card. Zuppi a Lecce: alle 16 nella chiesa di Sant'Irene il cardinale interverrà su un tema, “Tra diluvio e arcobaleno: don Tonino e l’impegno per la pace”. A moderare l’incontro sarà Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione don Tonino Bello. Alle 18, invece, presiederà l'eucaristia nella cattedrale (diretta tv sulla pagina Fb di Portalecce e su Tele Dehon, sul canale 19) alla quale sono stati invitati anche i vescovi di Puglia.

Ma chi è il card. Zuppi? Prendiamo  in prestito  le notizie essenziali dal sito ufficiale della diocesi di Bologna.

“Romano, legato sin dalla gioventù alla Comunità di Sant'Egidio, da otto anni alla guida della Chiesa di Bologna. Nell'Urbe è nato l’11 ottobre 1955, quinto dei sei figli del giornalista e fotografo Enrico, che dal 1947 al 1979 lavorò in Vaticano alla direzione del settimanale «L’Osservatore della Domenica», e di Carla Fumagalli, nipote del card. Carlo Confalonieri […].

“Nel 1973, studente al Liceo Virgilio ha conosciuto Andrea Riccardi, il fondatore di Sant'Egidio, iniziando a frequentare la Comunità e collaborando alle attività da essa promosse al servizio degli ultimi: dalle scuole popolari per i bambini emarginati delle baraccopoli romane, alle iniziative per anziani soli e non autosufficienti, per gli immigrati e i senza fissa dimora, i malati terminali e i nomadi, i disabili e i tossicodipendenti, i carcerati e le vittime dei conflitti; da quelle ecumeniche per l'unità tra i cristiani a quelle per il dialogo interreligioso, concretizzatesi negli Incontri di Assisi. A ventidue anni, dopo la laurea in Lettere e Filosofia all’Università “La Sapienza”, con una tesi in Storia del cristianesimo, è entrato nel seminario della diocesi suburbicaria di Palestrina, seguendo i corsi di preparazione al sacerdozio alla Pontificia Università Lateranense, dove ha conseguito il baccellierato in Teologia”.

“Ordinato presbitero per il clero di Palestrina il 9 maggio 1981, nella cattedrale di Sant'Agapito martire, dal vescovo Renato Spallanzani, subito dopo è stato nominato vicario del parroco della basilica romana di Santa Maria in Trastevere, mons. Vincenzo Paglia. E quando nel 2000 quest'ultimo è stato eletto vescovo, l’avvicendamento naturale è stato proprio con don Matteo - come lo chiamano tutti anche oggi - che ha ricoperto l’incarico per dieci anni”.

“Incardinato a Roma il 15 novembre 1988 dal card. Ugo Poletti, […] nel secondo quinquennio come parroco a Trastevere, dal 2005 al 2010, è stato inoltre prefetto della terza prefettura di Roma e dal 2000 al 2012 assistente ecclesiastico generale della Sant’Egidio, dopo che con Riccardi aveva anche svolto un ruolo di mediazione in Mozambico nel processo che ha portato alla pace dopo oltre diciassette anni di sanguinosa guerra civile”.

“Nel 2010 ha lasciato la basilica trasteverina per iniziare il ministero di parroco dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, una delle comunità più popolose della diocesi, nell’immensa periferia orientale della città; e nel 2011 è divenuto anche prefetto della diciassettesima prefettura di Roma”.

“Poco dopo, il 31 gennaio 2012, da Benedetto XVI è stato nominato vescovo titolare di Villanova e ausiliare di Roma. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il successivo 14 aprile per le mani dell'allora cardinale vicario Agostino Vallini, conconsacranti l'arcivescovo Giovanni Battista Pichierri e il vescovo Vincenzo Paglia. Scegliendo come motto Gaudium Domini fortitudo vestra, mons. Zuppi ha assunto la cura pastorale del Settore centro”.

“Il 27 ottobre 2015 da Papa Francesco è stato nominato alla sede metropolitana di Bologna successore del card. Carlo Caffarra, e ha fatto l’ingresso come arcivescovo nella Basilica di San Petronio il 12 dicembre dello stesso anno. Dopo aver indetto il congresso eucaristico diocesano, apertosi il 13 novembre 2016, per la conclusione dello stesso ha accolto il Pontefice in visita nel capoluogo dell'Emilia Romagna il 1º ottobre 2017”.

“Autore di pubblicazioni di carattere pastorale, quando ha saputo che il Papa intendeva crearlo cardinale si trovava a Lourdes per un pellegrinaggio regionale organizzato dall’Unitalsi. L’annuncio della nomina a cardinale è stato fatto da Papa Francesco durante l’Angelus di domenica 1° settembre 2019, ed è stato creato cardinale nella Basilica di San Pietro nel Concistoro del 5 ottobre 2019, titolare della chiesa di Sant’Egidio. […] Il 24 maggio 2022 Papa Francesco lo ha nominato Presidente della Conferenza episcopale italiana”.

Lo scorso 20 maggio Papa Francesco ha affidato al card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, l’incarico di condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, “che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace”.

 

 

 

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