Ricorreranno il prossimo 15 aprile i vent’anni dalla morte di mons. Mariano Magrassi, abate benedettino e arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto dal 1977 al 1999.
Ricordare la figura di Padre Magrassi attraverso la spiritualità che emerge dai suoi scritti è uno degli obiettivi dell’incontro che si svolgerà stasera 3 gennaio alle 18.30 presso il Monastero delle Benedettine di Lecce. Alla presenza del card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, si terrà la presentazione del volume postumo di Magrassi dal titolo ‘Preghiera, liturgia, lectio divina’ (Ed. San Paolo 2023). L’opera, la cui edizione è stata curata dal card. Semeraro, raccoglie le meditazioni dettate durante il Corso monastico benedettino per l’aggiornamento liturgico dal 14 al 19 settembre 1970. Temi forti, quali Parola e liturgia e la dottrina dei Padri, che costituiscono l’architrave dell’esperienza spirituale di ciascun cristiano. Il manoscritto di Padre Magrassi, custodito per lunghi anni dalle monache benedettine di Lecce è stato alla fine consegnato al card. Semeraro al quale è stato chiesto di curarne la pubblicazione. All’incontro, oltre alla comunità monastica leccese, interverrà anche l’arcivescovo Michele Seccia. Sono attesi pure i sacerdoti della diocesi.
Ma chi è Mariano Magrassi? Intenzionato a dare seguito alla sua vocazione, entra nel monastero benedettino di Genova, per poi intraprendere il cammino di noviziato nel monastero benedettino “San Giovanni Evangelista” di Parma. Ordinato sacerdote nel 1953, emette la professione solenne il 15 gennaio 1958. La sua formazione affonda le radici nel fecondo terreno della teologia biblica, liturgica e monastica.
Dal 1961 al 1968 fu maestro dei novizi a Genova. Fu in questo periodo che la fama di Magrassi quale insigne e illuminato predicatore iniziò a diffondersi sempre di più.
Per le sue spiccate doti spirituali e umane, nel 1972 fu eletto abate benedettino dell’Abbazia ‘Santa Maria della Scala’ di Noci. Il suo animo contemplativo non gli impedì di imprimere nel suo ministero un carattere spiccatamente profetico e aperto alle esigenze dell’uomo contemporaneo e della società.
Dopo aver predicato gli esercizi spirituali al Papa Paolo VI e alla Curia Romana, durante la Quaresima 1977, nello stesso anno fu nominato dallo stesso Pontefice nuovo arcivescovo di Bari-Bitonto.
Il suo episcopato, contraddistintosi per l’attenzione al sociale ma anche all’ecumenismo e al dialogo fra le diverse confessioni cristiane, fu espressione dell’amore della Chiesa per l’emarginazione, la povertà, la disoccupazione e l’antiusura. A lui si deve, infatti, la creazione del primo Fondo antiusura. A lungo presidente della Conferenza episcopale pugliese, mons. Magrassi ebbe incarichi di rilievo all’interno della Chiesa italiana e non solo.
Dimessosi all’età di 68 anni dalla guida dell’arcidiocesi barese per malattia, morirà il 15 aprile 2004 presso l’Abbazia benedettina di Noci.