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“Fu crocifisso per noi” è l'espressione di lode, che i senza dimora della Casa della Carità professano nel contemplare i dolori di Gesù sulla Via verso il Calvario.

 

 


In Lui, nella sua sofferenza il conforto di ritrovare le proprie difficoltà di vita, da Dio afferrate, vissute e redente. La Via Crucis, animata dai testimoni diretti della Casa della Carità, gente che ha attraversato la croce della emarginazione e della povertà grave, è una opportunità per rinsaldare la speranza in Colui che ha svincolato dal male la gioia per tutti noi.
Quello di martedì sarà un intenso momento di preghiera da vivere in tre tappe, con la guida dell'arcivescovo Michele Seccia, alle 19: dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria della Luce in San Matteo, al santuario di Filippo Smaldone sino alla tappa conclusiva alla Casa della Carità.
“Siamo tutti invitati - scrivono dalla Casa della Carità - a partecipare ad un significativo momento diocesano che profuma di vita vera, quella di una umanità ferita, ma guarita dalla speranza di un Dio Padre che non abbandona nessuno”.

 

 

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