Da oggi e fino al 19 maggio si svolgono anche nella diocesi di Lecce - a cura degli Uffici per i beni culturali ecclesiastici e per l’edilizia di culto - le Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico 2024.
Il tema scelto per le Giornate di questo anno è “XL Concordato. 40 anni di intese e progetti per la promozione dei beni culturali ecclesiastici”. La revisione del Concordato e l'introduzione dell'8xmille alla Chiesa cattolica, infatti, hanno offerto la base per una rinnovata collaborazione e la costruzione di intese, accordi e servizi di promozione della cultura al servizio del Paese. Le Giornate sono promosse dall'Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto della Conferenza episcopale italiana insieme a Amei - Associazione dei musei ecclesiastici italiani, Aae - Associazione degli archivisti ecclesiastici e Abei - Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani.
Le Giornate sono anche l’occasione per promuovere l’8xmille che, com’è noto, non sostiene soltanto le opere sociali e di carità della Chiesa cattolica ma promuove economicamente anche iniziative destinate alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico delle diocesi italiane, la più grande ricchezza italiana.
Tornando alle iniziative promosse dalla diocesi di Lecce, proprio per queste Giornate, ritornano nel Museo diocesano, arricchendone ulteriormente la collezione, due importanti opere. Si tratta di due tele di notevoli dimensioni: La predica di San Giovanni Battista (176 x250 cm) e Santa Filomena (120x80 cm), prima d’ora, entrambe le tele non erano state mai esposte al pubblico.
La prima tela raffigura La predica di San Giovanni Battista ed è un’opera proveniente dalla chiesa del Gesù o del Buon Consiglio di Lecce. Prima del restauro, la tela versava in pessime condizioni ed era in stato di abbandono in un angusto corridoio. L’opera è stata realizzata dal pittore mesagnese Luca Paciolla nel 1685, ed è un’opera di alta qualità artistica. Attualmente la tela è esposta nel museo, ma non nella sua collocazione definitiva. La posizione provvisoria consente di apprezzare il lungo lavoro di restauro che è stato eseguito.
La seconda tela rappresenta una Santa Filomena, di autore anonimo, realizzata tra la fine XVIII secolo e gli inizi del XIX secolo. L’opera raffigura la santa in una composizione pittorica di espressione popolare: la santa, semisdraiata, regge in mano i suoi attributi (un mazzo di gigli ed una freccia), mentre viene incoronata da un angelo con una corona di fiori.
Due motivi in più per visitare il Museo diocesano di Lecce: l’invio è rivolto non solo ai turisti ma a tutti i salentini e agli amanti dell’arte.
Photogallery di Arturo Caprioli.