Lo scorso lunedì uno dei “luoghi” del festival internazionale “Teatro dei luoghi” dei Cantieri teatrali Koreja è stato anche Piazza Duomo, o meglio, il campanile della cattedrale di Lecce, dalle cui balconate è stato decantato il trentatreesimo canto del Paradiso di Dante Alighieri in un’atmosfera magica e del tutto straordinaria per un pubblico tutto con lo sguardo all’insù, verso il cielo.
Uno straordinario gioco di luci ha reso il suntuoso campanile la scenografia perfetta e suggestiva da cornice a un momento particolare e insolito, avvolgendo l’attrice Ermanna Montanari, quattro volte Premio Ubu come miglior attrice italiana, che dalla prima balconata ha dato voce al canto finale della Divina Commedia, l’immensa opera letteraria di Dante Alighieri.
Poco più di mezz’ora per immergersi nei versi del sommo poeta ed elevarsi “dove tutto si fa palpito intenso, meraviglia incontrollabile, tensione suprema, commozione contagiosa” come ha dichiarato Salvatore Tramacere, già direttore artistico dei Cantieri teatrali Koreja.
L’evento è avvenuto grazie alla collaborazione diretta con la diocesi di Lecce, la Fondazione Splendor Fidei e Artwork in una piazza dove, a ingresso libero, chiunque, passando, ha potuto assistere potendosi sdraiare a terra comodamente su grandi teli neri in un angolo della città dove il tempo è sembrato essersi fermato per celebrare la magnificenza dell’arte e dell’architettura barocca.
Poesia, forme e ombre, in un dialogo silenzioso con l’eternità. “Vergine madre, figlia del tuo figlio”, questo il titolo del lavoro dedicato a Dante che non è stato semplice lettura, ma interpretazione e immersione che Ermanna Montanari nella sua eterea e impalpabile presenza dall’alto, come spirito venuto veramente da quel Paradiso, ha ricordato agli spettatori, dapprima con la dolcissima preghiera di San Bernardo alla Madonna, e poi con le parole stesse del Poeta che si accinge a guardare coi suoi occhi quell’ “Amor che move il sol e l’altre stelle” che forse il teatro è oggi più che mai un mezzo e una strada vera per comprendere emozioni, incognite, suoni, antiche risonanze e antichi riti tipiche di un territorio.