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Domani 23 agosto prossimo ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa del primo arcivescovo metropolita di Lecce, mons. Francesco Minerva.

 

 

Infatti, il 23 agosto 2004, nel suo palazzo di famiglia a Canosa, ora museo diocesano, egli tornò a cento anni e sei mesi e ventitre giorni tra le braccia del Padre. Era proprio la notte che precede la solenne processione dei santi patroni della città e della Chiesa di Lecce. Il vescovo Minerva è entrato nella storia di Lecce, di cui è cittadino onorario, e del Salento.

È sempre profondo, vivo, sinceramente grato il legame che ancora oggi lega la città con la diocesi al suo primo arcivescovo metropolita. Verso la fine del suo servizio episcopale (17 dicembre 1950-27 gennaio 1981), il 20 ottobre 1980 Giovanni Paolo II emanò la bolla Conferentia Episcopalis Apuliae, con la quale elevò la diocesi di Lecce al rango di arcidiocesi metropolitana. Per raggiunti limiti di età, rassegnò le dimissioni il 27 gennaio 1981, rimanendo arcivescovo emerito dell'arcidiocesi di Lecce, ma ritirandosi nella nativa Canosa,

Il 31 gennaio 2008 il suo corpo è stato traslato all'interno della cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia e tumulato nella tomba che egli stesso aveva fatto costruire per la sua sepoltura.

Da vescovo di Lecce, oltre ad aver inaugurato in diocesi con determinazione ed efficacia la stagione conciliare e ad aver fondato numerose parrocchie, ha conferito l'ordinazione sacerdotale ai futuri vescovi Vito De Grisantis e Fernando Filograna, ai futuri arcivescovi Luigi PezzutoDonato Negro e Angelo Massafra e ai futuri cardinali Salvatore De Giorgi (che consacrò nel 1973 anche vescovo coadiutore di Oria) e Marcello Semeraro.

Avendo compreso bene l’importanza dei mass media, volle fortemente il settimanale diocesano L’Ora del Salento per meglio attuare il rinnovamento conciliare.

Dal 29 aprile 1956 al 6 maggio 1956 organizzò ed ospitò la celebrazione del 15º Congresso eucaristico nazionale, seguito da quelli diocesani del 1966 (1-8 maggio) e del 1976 (2-9 maggio), nonché il 2° Congresso mariano diocesano (30 maggio-6 giugno 1954 e il 3° dal  6 al 13 maggio 1979, Ha costruito il palazzo dell’Azione cattolica diocesana nel 1952, il seminario estivo nel 1953 e l’Oasi Madonna di Roca nel 1960, entrambi nella marina di Melendugno. Dall'11 ottobre 1962 all'8 dicembre 1965, partecipò attivamente a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II

Fu vero padre e pastore. Aveva, tra l'altro, straordinarie doti amministrative e organizzative, istituì così tante nuove parrocchie e costruì tante nuove chiese.

Il rapporto di mons. Minerva col territorio, con la comunità salentina fu eccellente e caratterizzato da grande attenzione della sua attività pastorale anche per i problemi sociali. Mons. Minerva, in particolare, istituì, in tempi diversi, le parrocchie nelle periferie della città, “extra moenia”, ed affidò ben tre di esse, cosa davvero straordinaria, a tre distinti ordini religiosi: Francescani, Vincenziani, Salesiani.

 

POST SCRIPTUM

Concludendo, sia consentita a chi scrive una brevissima nota personale. Ho avuto, infatti, la fortuna di essere suo collaboratore ed amico. Egli mi volle presidente diocesano della Gioventù di Azione cattolica, membro del Consiglio pastorale diocesano, presidente della Commissione diocesana per la pastorale giovanile, componente del consiglio direttivo del Centro culturale cattolico, componente del Comitato per la fondazione del settimanale diocesano L’Ora del Salento, nel settembre del 1965 mi volle con lui e col direttore dell’Ufficio catechistico diocesanomons. Michele Pinto, in udienza privata da Paolo VI, in rappresentanza di tutti i giovani della diocesi di Lecce vincitori del concorso Veritas. Ringrazio davvero con profonda gratitudine il Signore per questo dono che mi ha fatto di conoscere e collaborare con questo grande e infaticabile vescovo che ha lasciato nel Salento una traccia profonda e feconda della sua intensa trentennale operosità episcopale

 

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