È toccato alla vicaria di Lecce, nella persona del sindaco Adriana Poli Bortone, quest’anno, donare l’olio che alimenterà la lampada perenne di Sant’Oronzo, quell’olio che ogni anno le vicarie della diocesi alternandosi donano la sera del 25 agosto, alla vigilia della solennità, in segno di devozione ai santi patroni.
La tradizionale “messa dell’olio” è ormai una celebrazione simbolica della vigilia della grande festa di oggi 26 agosto nella solennità dei Santi Oronzo, Fortunato e Giusto. Subito dopo i Primi Vespri Capitolari, nella chiesa cattedrale l’arcivescovo Michele Seccia ha presieduto la solenne Eucarestia alla presenza dell’amministrazione comunale di Lecce che ha accompagnato il sindaco e di un’assemblea che ha riempito la cattedrale.
“Questo gesto del donare è un segno di profondo legame intimo e direi quasi affettuoso tra il territorio e il nostro santo protettore” ha dichiarato il vescovo all’inizio della celebrazione “che non deve essere solo un rito solenne altisonante”.
Il salmo di ieri recitava: “Preziosa è agli occhi del Signore la morte dei suoi santi” e su questo verso si è voluto soffermare l’arcivescovo affermando che “chi ne riceve il vero beneficio non è tanto il Signore, ma quanto noi tutti e ne dobbiamo essere consapevoli, perché basterebbe solo questo per farci dare un senso pieno a questa corale manifestazione di fede del quale non posso che compiacermi”.
Ha poi continuato: “Deve essere un esercizio quotidiano della nostra vita spirituale per aiutarci a chiedere ai santi non solo di proteggere la nostra città e e la nostra diocesi, non tanto di essere perseveranti nella fede, non tanto di essere orgogliosi ed entusiasti di una tradizione antica e legata alle origini stesse del cristianesimo, ma che in noi nasca, cresca e germogli l’amore per tutte queste cose, la nostra città, la nostra tradizione, la nostra storia, il nostro servizio alla comunità che si canalizza in Dio stesso, quell’amore per cui il nostro Sant’Oronzo ha donato e sacrificato la propria vita”. (F.C.)
Photogallery di Arturo Caprioli
