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“É con emozione che sono qui, oggi, nell’arcidiocesi di Lecce, per ricordare il trentesimo anniversario della memorabile visita apostolica di San Giovanni Paolo II nella vostra bella comunità”, così il card. Stanislaw Dziwisz ha introdotto il suo discorso all’inizio della conferenza tenutasi ieri a Sant’Irene.

 

 

“Lui è presente e ci guarda dal cielo”, ha affermato il cardinale, “certamente apprezza molto questo vostro ricordo e vi benedice. Ci sostiene, ci tiene stretti e ci attende”. Ed è stato infatti emozionante rivivere nelle parole del porporato polacco, per quaranta segretario personale del Papa San Giovanni Paolo II, l’avvenimento che segnò tutta una città e una comunità diocesana ormai 30 anni fa, un’emozione che, ha dichiarato più volte, di rivivere lui stesso in prima persona ripercorrendo ancora una volta i luoghi della città visitati insieme al papa santo.

Il tema della conferenza che ha dato inizio alla giornata di ricordo di questo 30° anniversario è stato “San Giovanni Paolo II e le attuali sfide della Chiesa in Europa”. Sono intervenuti, sotto la moderazione di Marcello Favale, oltre al card. Dziwisz, il Sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio Afredo Mantovano e il sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, ai tempi della visita apostolica Ministro della Repubblica che portò al pontefice i saluti a nome del governo italiano.

Un’occasione particolare di fare ricordo della visita apostolica del 17 e 18 settembre 1994 e da questo prendere spunto ed esempio per proseguire verso il futuro in un Europa che oggi, come allora, è segnata da incertezze, conflitti, tensioni e crisi. “Per certi versi la complessa realtà odierna, in tutta Europa e direi nel mondo intero, è non poco diversa da quella che si profilava agli inizi dell’ultimo decennio del secolo scorso” ha di fatti raccontato il cardinale arcivescovo emerito di Cracovia, “e questo è un motivo in più per celebrare l’anniversario odierno e renderlo vicino, direi prossimo, ai tanti adulti che allora c’erano ma anche ai giovani cresciuti in questo periodo che non hanno vissuto quel momento perché è giusto che abbiano coscienza della loro storia e del papa che è stato tra voi a seminare il Vangelo di Cristo nelle vostre contrade”.

Il sindaco di Lecce, la sen. Poli Bortone ha affermato con emozione come “dopo 30 anni non si scalfisce il ricordo dei leccesi di quei due giorni straordinari”. Ha poi continuato: “Ricordo la nostra Piazza Sant’Oronzo gremita all’inverosimile stretta intorno al santo padre un po’ provato per il rinvio del viaggio a Sarajevo a causa della guerra. Rimase stupito dell’arte ma soprattutto dallo slancio di fede del popolo leccese carico di carità e di lievito evangelico. Lo sguardo ai giovani, speranza della Chiesa, e la continua lotta per la cooperazione tra i popoli per il conseguimento della pace”.

Il Sottosegretario Mantovano si è soffermato poi sulle necessità civili e sociali di tenere presenti e saldi i principi cristiani della nostra Europa: “Per questo il nostro incontro qui oggi - ha affermato - ha un senso se non si riduce tutto a un semplice ricordo”. Ha poi continuato: “Io mi pongo nell’ottica laica di chi governa guardando alle sfide civili dell’Europa estremamente legate a quelle religiose. Un’Europa che oggi tende a rendere tutto uguale da Stoccolma a La Valletta non può non affermare con forza la vera identità su cui storicamente si afferma. Già da prima di Cristo l’Europa ha sempre cercato una luce divina che poi, da 2024 anni ha permeato identità e cultura di ogni popolazione europea! Non affermarla oggi e non difenderla e un errore”.

Il cardinale ha poi ricordato la missione che Giovanni Paolo II perseguiva nei suoi incessanti viaggi in Italia e in tutto il mondo per testimoniare il Vangelo di Cristo, ricordando con emozione e riconoscenza anche il vescovo Ruppi che invitò personalmente il papa a Lecce: “Questo è il motivo per cui il Pontefice non stava mai fermo in Vaticano e volentieri accoglieva gli inviti che senza sosta gli si presentavano, come capitò all’indimenticato mons. Cosmo Francesco Ruppi che, fin dal giorno in cui indossò in San Pietro il pallio di questa metropolìa, formulò con molta persuasione l’invito all’amato Pontefice a venire nella vostra arcidiocesi”. Ha poi proseguito: “Questo santo è stato tra voi Leccesi, è passato tra la vostra fede e le vostre opere, ha ammirato certo il vostro prestigioso barocco ma soprattutto ha ammirato la vostra Chiesa spirituale”.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.

 

 

 

 

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