La partecipazione e il clima di preghiera e di festa delle grandi occasioni ieri sera in cattedrale per la Veglia di Pentecoste presieduta dall'arcivescovo Michele Seccia e con la partecipazione di altri due vescovi: il Nunzio apostolico Luigi Pezzuto e il vescovo emerito di Rreshen (Albania), Cristoforo Palmieri.
Clero, diaconi, religiosi e religiose e popolo di Dio intorno al Pastore per implorare la discesa dello Spirito Santo sulla Chiesa di Lecce ma anche per invocarlo affinché il cammino della comunione porti i suoi frutti di misericordia, di carità e di slancio missionario.
“La comunione e la missione - ha detto Seccia nell'omelia - sono le facce della stessa medaglia della Chiesa universale. Che è comunione che scaturisce dall'Eucarestia e che è missionaria per sua natura. E la Pentecoste segna proprio l'inizio: riuniti nel cenacolo, e non ad uno uno, in profonda comunione ricevono il dono del Paraclito e poi usciti cominciano con coraggio a predicare Cristo crocifisso e risorto”.
E lo slancio missionario ieri sera si è avvertito ancora più forte grazie al mandato missionario con la consegna della croce che l'arcivescovo Seccia ha conferito e consegnato a don Massimiliano Mazzotta che, da ieri sera, è ufficialmente missionario Fidei donum e andrà ad affiancare don Cesare Lodeserto che da 19 anni svolge la sua missione al servizio della Chiesa di Chisinau in Moldavia.
“Don Massimiliano - ha detto l'arcivescovo durante la riflessione dopo le letture - non sarà solo. Lo Spirito Santo lo assisterà in questa sua scelta coraggiosa e, oltre alla fraterna compagnia fraterna di don Cesare sentirà al suo fianco il suo vescovo e tutti voi. La Chiesa di Lecce riparte in missione con lui”.
“È questa la Chiesa dei miei sogni - ha concluso Seccia -. Una Chiesa che non 'controlla' i propri confini, una Chiesa che non si chiude a riccio nelle sue vicende quotidiane. Sogno una Chiesa nella quale la franchezza e il dialogo superino le divisioni per costruire mattone su mattone la Parola di Dio: tutti siano uno fino ai confini della terra. Cioé dappertutto”.
Al termine della solenne liturgia il vicario episcopale per la pastorale, don Damiano Madaro ha presentato al pastore e alla comunità il nuovo consigli pastorale scaturito dalle indicazioni della Lettera pastorale “Ascolta popolo mio” presentata all'assemblea diocesana lo scorso febbraio e sulla quale la riflessione e l'approfondimento continuano. Il nuovo Consiglio, organo composto da tutte le componenti pastorali della diocesi, è uno dei primi frutti scaturito dalle indicazioni della Lettera. Dopo la benedizione in cattedrale, l'arcivescovo ha voluto incontrare tutti i membri brevemente in episcopio per augurare loro buon lavoro e per chiedere collaborazione nel servizio che li attende.
Foto di Samuele Dell'Onza