Domenica 29 settembre è la nuova data della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. Si tratta di una realtà nella quale siamo immersi ma di cui solo pochi prendono coscienza.
Papa Francesco ci aiuta ad assumere le realtà, soprattutto quelle più scabrose, partendo dall’atteggiamento e dallo stile di Gesù. Le politiche migratorie spesso sono diventate solo politiche, la persona serve da pretesto per accrescere il consenso elettorale. Al fondo di tutto questo sta un capovolgimento del servizio all’uomo che non è più quello che siamo chiamati a servire, ma colui del quale ci serviamo. Siamo di fronte all’ “ecce homo” di Pilato.
Papa Francesco nel suo Messaggio magistrale ci porta per gradi alla comprensione di questo titolo, “Non solo migranti”. Ed è giusto, perché sperimentiamo la verità di quanto dice il Vangelo: “Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto”. Il Papa parte dalle paure che ci condizionano; richiama l’apostolo Giacomo che afferma: “Io ti posso mostrare la mia fede con le opere: cioè con i fatti”. Continuando il cammino tracciato, Papa Francesco afferma che “si tratta della nostra umanità, di non escludere nessuno, di mettere gli ultimi al primo posto, di costruire la città di Dio e dell’uomo. Attraverso di loro il Signore ci invita a riappropriarci della nostra vita cristiana nella sua interezza”.
Anche a Lecce, la Giornata non passerà inosservata. Domenica prossima, alle 11, celebrazione liturgica nella cappella di Migrantes in Piazzetta Bottazzi. Nel pomeriggio alle 18 incontro interreligioso di preghiera, riflessione e condivisione nella chiesa di Santa Elisabetta in via Libertini (di fronte alla rettoria di Santa Teresa).
*Missionario comboniano e nuovo direttore del Servizio diocesano Migrantes