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Ieri sera nella chiesa del Monastero delle Clarisse di Lecce, affollata e partecipe, si è tenuto il primo appuntamento della Shekhinah, un tempo di preghiera rivolto in particolare a giovani liceali e universitari.

La parola Shekhinah esprime la presenza di Dio in mezzo al popolo. Questa iniziativa è stata fortemente voluta dall’equipe di Pastorale vocazionale in collaborazione con il Servizio diocesano di pastorale giovanile.

L’adorazione eucaristica dal titolo “Costruttori di Fraternità”, introdotta da don Tony Bergamo, rettore del seminario diocesano e responsabile della pastorale vocazionale, e animata dai giovani stessi, si è svolta in tre momenti.

Nel primo momento, “In sintonia con Gesù”, i presenti si sono lasciati trasformare dallo Spirito Santo per essere in sintonia con Gesù; nel secondo momento, “La Parola che ci risveglia”, si è riflettuto sul vero amore di Cristo quello che ha un unico principio “chi perde, vince”. Quell’amore  che non fa rivendicazioni e soprattutto fa mettere da parte i pregiudizi. Nell’ultimo momento, “Una fraternità universale”, Papa Francesco, nel suo discorso per la veglia di preghiera con i giovani a Cracovia del 2016, ha sottolineato l’importanza della preghiera e soprattutto quello di essere una grande famiglia.

Dopo la benedizione eucaristica l'arcivescovo Michele Seccia ha evidenziato come sia importante trasmettere le esperienze di incontro con il Signore perché si deve “passare dalla mensa eucaristica alla mensa domestica” per non rimanere nell’emozionalismo. Ma soprattutto senza dimenticare che ciascun cristiano è chiamato a vivere la propria quotidianità come vocazione fondamentale alla vita aperta al progetto di Dio.

 

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