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Il tardo pomeriggio del 5 dicembre scorso è stato un momento importante di riflessione sulle migrazioni a Lecce.

I numerosi partecipanti hanno potuto rendersi conto di quante siano le persone di buona volontà che non si lasciano travolgere dalle affermazioni spesso di malsana “campagna elettorale” a cui ci stanno abituando soprattutto i politici di questi ultimi anni. Don Tonino Bello che ci ha trasmesso molti messaggi e ci ha donato pagine eccezionali di umanità, soleva ripetere: “Pensare globalmente e agire localmente”.

Non si tratta di fare la carità soddisfacendo i fabbricanti di poveri e immigrati, ma di venire a conoscenza delle dinamiche a volte invisibili che producono insicurezza, fame, paure e fughe. Si dice che in vari Paesi da cui provengono gli immigrati, c’è guerra. La domanda che non sfugge al lettore o all’ascoltatore attento è: le armi da dove arrivano, chi le fabbrica, chi le vende, da chi sono comperate?

Solo la spesa militare italiana del 2017 è di 23,3 miliardi (1,4% del PIL), in aumento rispetto al 2016. Il boom della spesa in armamenti è costante (+10% nel 2017, +85% rispetto al 2006). Aumenta la spesa per le missioni militari all’estero: 1,28 miliardi nel 2017 (+7 per cento dall’anno precedente). Le discutibili giustificazioni dell’aumento delle spese militari: lotta al terrorismo, contrasto all’immigrazione e alla criminalità che spesso idiotamente sono messi nello stesso piano. Ma oltre le guerre ci sono altre realtà, come l’economia in mano a dittatori e approfittatori, le realtà climatiche che spingono le popolazioni a emigrare.

L’aspetto più vicino, cioè l’agire localmente, è stato messo in risalto da don Claudio Barboni, responsabile regionale della Fondazione Migrantes. Con la sua sensibilità missionaria ha saputo dare rilievo alle persone più che alle cifre. Del resto Papa Giovanni Paolo II ha definito il missionario “esperto in umanità”.

Sono seguiti i vari contributi: Silvia Miglietta, assessore alle pari opportunità, welfare, diritti civili e volontariato; Antonio Ciniero, docente di sociologia delle migrazioni all’Università del Salento: ha unito ricerca e prassi, prassi e teoria fornendo un quadro interessante e credibile delle realtà locali vissute in prima persona; Annamaria Vitale, assistente sociale e gli operatori del Centro interculturale Migrantes di Lecce hanno portato la loro testimonianza, assieme a tre immigrati, ricavata dalla vita quotidiana a servizio di chiunque è sotto il livello di povertà. È stato messo in risalto il corso di lingua italiana frequentato quest’anno da oltre 50 immigrati con ottimi risultati grazie alla dedizione degli insegnanti e la buona volontà degli studenti arrivati soprattutto dal Brasile (11), Marocco (6), Albania, Costa d’Avorio, Nigeria, Pakistan (4).

La visita e l’interessamento del sindaco di Lecce, Carlo Maria Salvemini, ha riaffermato la volontà che il Salento e in particolare la città capoluogo diventi un luogo dove culture, religioni, aspirazioni degli uomini e delle donne possano creare una società vivibile, solidale e fraterna, simbolo vero di umana-unità.

Il Rapporto Immigrazione è stato curato da Caritas e Migrantes e don Nicola Macculi, direttore della Caritas della diocesi di Lecce, ha auspicato la continuità di questa collaborazione con l’accogliere le persone prima di ogni altra cosa.

Alcune cifre: dei 138.811 immigrati in Puglia a Lecce ne sono presenti 26.646;

                       Studenti stranieri in Puglia:             5.920           Scuola Primaria

                                                                               3.654           Scuola Secondaria di 1°grado

                                                                               4.629           Scuola Secondaria di 2°grado

 

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