Mi è giunta notizia del ritorno alla casa del Padre della cara Lilia Fiorillo che fa fatto della fede ricevuta nel battesimo un impegno che ha totalizzato tutta la sua vita, testimonianza altamente esemplare di fedeltà al Vangelo.
Mi unisco alla preghiera della Chiesa di Lecce e dei familiari tutti che nel rendere lode al Signore per la singolare avventura di grazia vissuta da questa nostra sorella nella fede, l’affidano alla sua misericordia nella certezza che la ricompensa riservata ai giusti è l’ingresso nella vita.
Per otto anni ho avuto la possibilità di conoscere la variegata ricchezza della vita di fede della nostra Lilia. Ha amato la sua Chiesa offrendo disponibilità, il suo servizio e la sua competenza come educatrice e docente stimata dagli alunni dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose.
Ha avuto come guida spirituale il Servo di Dio don Ugo De Blasi che l’ha accompagnata lungo i sentieri di una vita spirituale fondata sulla contemplazione del mistero che trovava nella Eucarestia quotidiana la forza per un cammino scandito dal servizio ai fratelli che avevano in lei una guida sicura che sapeva accogliere, consigliare, incoraggiare.
La Chiesa di Lecce ha un ulteriore debito di gratitudine verso Lilia che ora si scioglie nella preghiera di suffragio e di lode per l’impegno diuturno, sofferto, non sempre compreso, per la casa della Beatificazione del Servo di Dio don Ugo De Blasi. Non potremo dimenticare la grande mole di lavoro che la nostra Lilia ha portato avanti con dedizione e somma gratuità, ma anche con sofferenze e fatiche fisiche per giungere al grande traguardo della stesura della Positio da presentare alla Congregazione dei Santi. Senza questo impegno oggi non avremmo questo ulteriore passo verso il riconoscimento della santità di don Ugo.
Con Lilia ora c’è una nuova forma di comunione: lei è per noi davanti al Signore e noi siamo con le braccia alzate per lei: Dona Signore la giusta ricompensa alla tua fedele serva Lilia che ha lavorato generosamente per il tuo Vangelo e accoglila nella pace del tuo regno.
Foto di Matteo Longo