0
0
0
s2sdefault

Una visita fugace ma dal grande significato religioso e dei rapporti tra ebrei e cristiani: Riccardo Di Segni, il Rabbino Capo di Roma nel suo tour salentino ha voluto ritagliarsi un momento di cortesia e di incontro con l’arcivescovo di Lecce, Michele Seccia e con il clero della diocesi.

 

 

Breve, si diceva, come risulta dalla diretta Fb di Portalecce (CLICCA QUI). L’arcivescovo nel rivolgergli un indirizzo di saluto ha richiamato le comuni radici. “Sono le nostre radici che ci uniscono – ha ribadito mons. Seccia - e anche le nostre numerose visite in Terra Santa dimostrano la nostra tensione per un cammino insieme”.

Nel suo intervento ai sacerdoti il Rabbino Capo ha sottolineato la fragilità umana e creaturale che in questo momento storico è accentuata dall’emergenza per il Coronavirus. “Chi pensava, dopo il moltiplicarsi dei progressi della medicina, - si è chiesto il Rabbino Di Segni – ci avrebbe spaventato in questa maniera?

“Questa fragilità ci dice ancor di più che dobbiamo camminare insieme considerando di più le affinità che ci accomunano attenuando le differenze che ci separano. Questo - ha concluso - è il momento nel quale dobbiamo lavorare e camminare insieme”. E infine un invito ai sacerdoti di Lecce: “venite a trovarci a Roma”.

Il vicario generale, mons. Luigi Manca, ha rivolto il saluto a nome dei confratelli sacerdoti ribadendo quanto lo studio della cultura e della religione ebraica sia centrale anche nel piano di studi dell’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano “don Tonino Bello” di Lecce di cui don Gigi è direttore.

Il Rabbino Capo che è ospite del Rotary Club di Gallipoli presieduto da Fabio Lettere, dove oggi tiene un seminario “Memoria e dialogo: strumenti di pace”.

Servizio fotografico di Arturo Caprioli.

 

Forum Famiglie Puglia