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Anche per Luca Curlante sta per finire l'attesa. Alla vigilia dell'ordinazione diaconale che riceverà domani 6 novembre in cattedrale per le mani dell'arcivescovo Seccia e la preghiera di tutta la comunità insieme ai suoi tre compagni di cammino - Gabriele, Angelo ed Emanuele - abbiamo raccolto alcune sue brevi riflessioni costellate di ricordi e di tanta gratitutine e riconoscenza.

Quali sono i momenti più importanti legati alla parrocchia di origine? Cosa vuoi dirci della tua vocazione?

Sono tanti i momenti, sicuramente molti anni della mia adolescenza trascorsi in oratorio. Luogo importante per me di crescita non solo individuale. Ho scoperto la bellezza della condivisione e dell'amicizia. Proprio lì è nata la mia vocazione, nella quotidianità di tutti giorni nelle attività svolte, scoprendo che anche lì, nell'incontro con l'altro, incontro Cristo nel desiderio di compiere un cammino di sequela verso di Lui. Ecco diciamo che non c'è un episodio rilevante o eclatante, sono tanti piccoli tasselli che hanno permesso di delineare una scelta.

Durante il tuo cammino di discernimento, quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato di raggiungere?

Non ci sono obbiettivi! Ma semplicemente cercare di fare un cammino che ti permetta di entrare nella verità di te stesso. Per cercare di capire al meglio quale è la volontà del Signore.

Nella fase di ricerca vocazionale, hai agito da solo o ti ha aiutato qualcuno in particolare?

Non ho agito da solo. Anzi, il Signore si serve sempre di testimoni e di guide che ti permettono di oggettivare meglio ciò che stai vivendo. Io devo ringraziare tanto don Luca Nestola che all'epoca era il mio vice parroco a Melendugno. Ma anche don Salvatore Corvino che prima di me aveva iniziato il percorso in seminario. Quando si fa discernimento hai la fortuna di incontrare tante figure educative che ti accompagnando. Anche per gli anni in seminario a Molfetta devo ringraziare il nostro don Flavio e gli educatori che si sono succeduti.

 

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