Inizia stasera il “tour” dell’arcivescovo Michele Seccia in alcune comunità della diocesi per affidare canonicamente la guida pastorale delle parrocchie a cinque nuovi pastori e presentare un amministratore parrocchiale.
Si comincia oggi alle 19 da Trepuzzi con l’inizio del ministero di parroco di don Gabriele Morello alla Santa Famiglia.
Due appuntamenti domani 20 settembre. Al mattino (alle 10,30) don Sebastiano Latino farà l’ingresso a Mater Ecclesiae in Castromediano. In serata, alle 19, l’arcivescovo sarà a Squinzano per presiedere l’eucarestia con il rito di immissione al ministero di parroco a San Nicola e Mater Domini di don Alessandro Scevola.
Domenica prossima, 27 settembre alle 11 farà il suo ingresso il nuovo parroco di Santa Maria dell’Idria in Lecce, Padre Carmine Madalese. In serata l’arcivescovo sarà a Vanze per presentare alla comunità il nuovo amministratore parrocchiale, don Francesco De Matteis.
Ultima tappa, Campi Salentina. Domenica 11 ottobre alle 19 il cappuccino Padre Michele Cilli farà il suo ingresso nella parrocchia San Francesco d’Assisi.
Ma parroco e amministratore parrocchiale identificano la medesima persona e lo stesso ufficio?
Il ministero dei parroci è regolato dal codice di diritto canonico ai canoni 515-552. Il can. 519 situa il ministero del parroco nel contesto della vita ecclesiale: «il parroco è il pastore proprio della parrocchia affidatagli, esercitando la cura pastorale di quella comunità sotto l'autorità del vescovo diocesano, con il quale è chiamato a partecipare al ministero di Cristo, per compiere al servizio della comunità le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la collaborazione di altri presbiteri o diaconi e con l'apporto dei fedeli laici, a norma del diritto».
In Italia la Conferenza episcopale ha disposto che la nomina abbia la durata di nove anni.
L'amministratore parrocchiale, invece, è colui che regge la parrocchia durante il periodo di vacanza di un parroco titolare. L'amministratore parrocchiale svolge le funzioni del parroco, terminando il suo incarico quando viene nominato e insediato un nuovo titolare, oppure se la parrocchia in questione viene annesse ad un'altra.
Il rito per l’ingresso del nuovo parroco prevede all’inizio della messa presieduta dall’arcivescovo, la lettura del Decreto di nomina da parte del cancelliere arcivescovile cui segue l’invocazione dello Spirito Santo e la benedizione del nuovo parroco da parte del presidente dell’assemblea.
Seguono alcuni riti esplicativi della missione del parroco: egli asperge l’assemblea con l’acqua benedetta, poi bacia e incensa l’altare, il crocefisso e l’icona del santo patrono. Sarà lui a proclamare il vangelo del giorno.
Dopo l’omelia pronunciata dall’arcivescovo il nuovo parroco rinnova le promesse sacerdotali e la professione di fede. Dopo la comunione, un altro segno è la presa di possesso della sede presidenziale e il saluto del nuovo parroco alla comunità parrocchiale. Dopo la benedizione finale il cancelliere arcivescovile darà lettura del verbale dell’avvenuto ingresso.