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Il prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, il card. Robert Sarah, nei giorni scorsi ha inviato anche all'arcivescovo di Lecce, Michele Seccia una circolare per chiarire alcuni punti riguardanti la celebrazione del sacramento della confermazione in questo tempo di emergenza sanitaria.

 

 

La prima questione che necessitava di chiarimenti riguardava la possibilità che l'unzione col Sacro Crisma potesse essere accompagnata dall'imposizione della mano sul capo del cresimando.

La Congregazione ha chiarito che "circa tale punto si è già pronunciata la Pontificia commissione per l'interpretazione dei decreti del Concilio Vaticano II, evidenziando come l'unzione manifesti già in sé l'imposizione della mano, dunque non è necessaria al fine della validità del sacramento".

Il secondo motivo della circolare mira a focalizzare l'attenzione sul momento dell'unzione e la possibilità che il ministro, nel conferirla, possa fare ricorso o meno ai dispositivi (tampone o guanti ndr) utili ad impedire il contatto diretto con il cresimando.

Intervenuto su questo aspetto, il Pontificio consiglio per la corretta interpretazione dei testi legislativi, ha asserito come "prioritari per la validità del sacramento sono la crismazione sulla fronte accompagnata dalle parole rituali", senza che il tutto infici la corretta celebrazione della cresima.

Tuttavia, anche dove tali pratiche precauzionali dovessero essere usate, si sottolinea che il tutto è solo fino alla cessazione della pandemia in corso.

 

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