L’ottobre missionario di quest’anno si pone sulla scia del Mese missionario straordinario che abbiamo celebrato nel 2019.
Il tema “Battezzati Inviati”, che mirava a far riscoprire l’universalità della vocazione missionaria, avrà il suo sviluppo nel tema di quest’anno: ogni battezzato è chiamato a far conoscere la bontà, la misericordia e l’amore di Dio per tutti gli uomini, prima di tutto attraverso un atteggiamento di accoglienza e uno stile di vita basato sulla “fraternità”. Nel celebrare questo mese missionario non possiamo non tener conto anche, in modo significativo, del contesto storico che stiamo vivendo, con le fatiche e le sofferenze provocate dalla pandemia e con le conseguenze relazionali e sociali del lungo periodo di isolamento a cui siamo stati sottomessi.
Il messaggio che Papa Francesco ci rivolge in vista della Giornata missionaria mondiale si caratterizza per una forte spinta vocazionale, ispirandosi alla vocazione del profeta Isaia: “Chi manderò?”, chiede Dio. “Eccomi, manda me” è la risposta di Isaia e vuole essere la risposta di tutti coloro che hanno preso coscienza del loro essere “battezzati e inviati”. In particolare, la vocazione missionaria si caratterizza nel portare a tutti gli uomini l’esperienza dell’amore di Dio per tutta l’umanità: «Dio rivela che il suo amore è per ognuno e per tutti (cfr Gv 19,26-27)».
Nel contesto della Chiesa italiana, e in modo particolare per noi nella Chiesa di Lecce, si desidera tradurre questa vocazione missionaria in un appello a tutti i credenti per diventare “Tessitori di fraternità”.
Abbiamo vissuto un tempo di isolamento; abbiamo sperimentato la “nostalgia” delle nostre relazioni di familiarità e di amicizia. Vogliamo imparare a vivere nuove relazioni, non solo con le persone a noi care, ma con tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino, in particolare con coloro che maggiormente pagano le conseguenze negative della tempesta che ci ha investito in questo tempo. «… siamo invitati a riscoprire che abbiamo bisogno delle relazioni sociali, e anche della relazione comunitaria con Dio. Lungi dall’aumentare la diffidenza e l’indifferenza, questa condizione dovrebbe renderci più attenti al nostro modo di relazionarci con gli altri» (Messaggio del Santo Padre Francesco per la giornata missionaria mondiale 2020).
In questo percorso di riscoperta della “fraternità” non ci mancherà certamente l’ispirazione che ci viene dall’esperienza e dalla testimonianza di tanti missionari che vivono la fraternità cristiana in mezzo a popoli e culture estremamente lontane e differenti, ma capaci di incontro e di comunione.
Nella conclusione del suo messaggio, Papa Francesco ci ricorda anche che la Giornata Missionaria Mondiale è una giornata di comunione nella preghiera e di solidarietà con le giovani Chiese, che non hanno ancora raggiunto una propria autonomia, e con le Chiese dei Paesi più poveri del mondo. In questa situazione di crisi economica mondiale non possiamo ripiegarci su noi stessi e non dobbiamo dimenticare coloro che possono camminare soltanto grazie alla nostra partecipazione e con il nostro aiuto concreto.
L'appuntamento diocesano, unico quest'anno, sarà la Veglia missionaria diocesana, presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia, nel centenario della nascita di Giovanni Paolo II, in collaborazione con il Centro vocazionale diocesano, presso la parrocchia San Giovanni Paolo II in Merine, mercoledì 21 ottobre alle 20. Pregheremo e rifletteremo insieme, in ascolto di testimonianze che ci aiuteranno a riscoprire la chiamata missionaria ad essere "Tessitori di Fraternità"!
Buona Giornata Missionaria Mondiale 2020 a ciascuno di voi... che possiamo essere nelle realtà che viviamo Tessitori di fraternità.
(don Gianni Ratta con l'equipe del Cmd e don Carmelo Gentile con l'equipe del Cvd)