Mons.Raffaele De Simone: una vita al servizio della Chiesa, amata fedelmente con cuore sacerdotale e perspicace studio storico.
Tanto che egli era esplicitamente riconoscente al vescovo per aver sviluppato queste due dimensioni, per lui fondamentali nel ministero: “Ringrazio sentitamente Mons. Minerva per l’incoraggiamento che mi ha dato nello studio storico della Chiesa leccese, sin dall’inizio del Suo Episcopato”, scrisse appunto nel suo importante testo sul presule Gennaro Trama.
Si può dire davvero che ha svolto la sua vita sacerdotale tra la cattedra e l’inginocchiatoio.
“Una figura indelebile del nostro presbiterio”, scrisse, anzi testimoniò, mons. Franco Lupo su L’Ora del Salento annunciando, esattamente venti anni fa, la sua morte, avvenuta proprio nella solennità dell’Immacolata: effettivo adempimento di una sua esplicita richiesta alla Madonna di morire in un giorno dedicato a lei.
E lo stesso Franco Lupo, tratteggiò in lui, con ammirevole sagacia, la figura del “sacerdote secondo il cuore di Dio, autentico maestro”, capace di coniugare insegnamento e preghiera, elaborando “una profonda cultura, frutto di studio intenso e continuo” e vivendo una spiritualità ammirevole.
Scientificamente, è stato ricercatore molto attento e diligente. Come, ad esempio, risulta con evidenza dai suoi testi e da quanto egli stesso documentò per il già citato e apprezzatissimo libro su mons. Trama: studiò e sistemò i relativi incartamenti, integrandoli con il Fondo Sante Visite, nell’Archivio Storico diocesano di Lecce, oltre a consultare gli altri archivi ecclesiastici e civili e le biblioteche del capoluogo salentino, di Roma, di Capodimonte, di Firenze…
Tanto da ottenere dal noto storico dell’Università cattolica Franco Molinari questo chiaro riconoscimento: “Questa biografia, apprezzabile per l’ampio raggio delle indagini archivistiche, per il rigore filologico, per la cautela critica e per la completa panoramica dei fatti, offre un materiale prezioso e costituisce un tassello di quel mosaico storiografico sull’episcopato italiano del Novecento”.
Nelle scorse settimane, per mandato del nostro arcivescovo mons. Seccia, insieme con il fratello mons. Oronzo, ho riaperto, quattro grossi contenitori depositati nell’Archivio storico diocesano leccese e, esaminando i suoi numerosi documenti, io stesso ho costatato direttamente la vastità e profondità dei suoi interessi culturali e la copiosa ed acuta attività di approfondimento.
Riscontrando così che è davvero esatto quanto aveva scritto ancora il Molinari, riconoscendo al De Simone “l’immenso lavoro di paziente esplorazione archivistica e di intelligente ricostruzione”.
A tanti anni di distanza dalla sua morte, rimane ancora attuale quanto sostenne ancora mons. Lupo: “Alunni e Confratelli, Vescovi, Cardinali e studiosi hanno ammirato le sue doti di mente e di animo e hanno visto in lui un sacerdote secondo il cuore di Dio ed un autentico maestro, ricercatore scrupoloso delle pagine più difficili della storia della Chiesa”.
Pregevole figura della comunità ecclesiale leccese, mons. Raffaele De Simone, resta significativo punto di riferimento di un modo di amare Dio e la Chiesa, facendo della storia un’avvincente narrazione delle vicende umane rilette alla luce della verità e della fede, dell’opera di Dio e dell’opera dell’uomo.
Don Raffaele morì a 72 anni l’8 dicembre del 2000. Domani, 9 dicembre, a vent’anni dalla sua morte, la Chiesa di Lecce lo ricorderà con una messa presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia, alle 18. Diretta tv su Portalecce e Telerama.