Stiamo vivendo in questi giorni nella comunità parrocchiale “Maria SS. Assunta” in Monteroni di Lecce un evento di gioia. La gioia viene dal Signore per i suoi tanti doni. E tra questi si aggiunge il dono speciale che Egli fa alla Chiesa: l’ordinazione presbiterale del diacono don Alessio Seconi.
Don Alessio sa che questo non è un traguardo personale (certo non è mancato il suo impegno nello studio e nella vita spirituale), quanto un “dono ed un mistero” all’interno di un progetto, per il quale Dio ha chiesto la sua collaborazione. Quel Dio che l’ha chiamato dapprima alla vita nella sua famiglia, poi alla fede, all’impegno diaconale nella comunità parrocchiale di Monteroni e quindi al sacerdozio ministeriale.
La chiamata di Dio ha preso inizio in te cominciando da molto lontano: dal clima di fede e di amore vissuto nella famiglia, dalla quotidiana testimonianza di vangelo che i membri della tua parrocchia d’origine ti ha trasmesso. Una parte considerevole: gli educatori/testimoni, del seminario, che amorevolmente ti hanno accompagnato in questi anni, insieme a tante altre persone semplici, “i santi della porta accanto”.
In questo momento solenne, che determinerà tutto il resto della tua vita, noi tutti: laici, uomini e donne di ogni età, sacerdoti, persone consacrate e vescovo, ti guardiamo con ammirazione e ti incoraggiamo, ma anche ti seguiamo con viva trepidazione, conoscendo la non facile missione a cui sei inviato: testimoniare la misericordia di Dio in un ambiente spesso incredulo o indifferente.
Oggi sei pieno di energia e di entusiasmo, frutto della tua età giovanile. Fai in modo di conservare la freschezza del dono che stai per ricevere con l’imposizione delle mie mani, quando, come Maria, sarai investito dall’ombra dello Spirito.
Ritorna, lungo lo scorrere degli anni, a questo momento fondamentale, soprattutto nei tempi delle inevitabili difficoltà, nei momenti di possibili incomprensioni e prove.
Il Signore oggi ti promette che la tua vita sarà piena, con la pienezza e il sapore delle Beatitudini, certo, tribolata, come quella di tutti gli uomini, ma bella.
Non dubitare mai della fedeltà del Signore, che lascerà sempre risuonare dentro di te, di giorno in giorno, questa dolce, inebriante e sempre nuova consapevolezza: “Vi ho chiamato amici!”.
È il Signore che ha suscitato su di te un fascino indefinibile, ma irresistibile. Egli, più di chiunque altro, ti accoglierà sempre, nonostante le fragilità e debolezze. Vivendo questa amicizia profonda con Cristo troverai la vera libertà e la gioia del tuo cuore.
Parlerai nel suo nome; fra le tue fragili mani lo Spirito Santo trasformerà il pane e il vino nel Corpo e nel Sangue del Signore, perdonerai i peccati degli uomini. Nel suo nome, accompagnerai nel cammino di fede tutte le categorie del popolo di Dio, nelle diverse età della vita, guiderai i malati all’incontro definitivo con Dio, asciugherai molte lacrime, sarai a servizio della comunione interpersonale, condizione indispensabile per la vita della Chiesa.
Il popolo di Dio ha bisogno di persone riconciliate che sappiano riconciliare, piene di speranza, che sappiano infondere speranza. “Attende dei maestri di spirito, capaci di indicare i pozzi di acqua dolce in mezzo al deserto”, come ci ricorda Papa Francesco.
Essendo ministro per vocazione non siamo noi a scegliere. Siamo stati scelti dal Signore per seguire Lui e fare quello che Lui ci chiede.
Grazie, don Alessio, per l’impegno che metterai nel servire il Signore. Con gioia e con perseveranza. Non perdere l’entusiasmo, il sorriso e la gioia del vangelo.
Tu puoi confidare sulla vicinanza mia, dei confratelli e della comunità parrocchiale. Nella preghiera, con il consiglio, con la compassione. Non sei mai solo nel seguire il Signore. Fai parte di una compagnia di amici, una compagnia imperfetta, che chiede ogni giorno la conversione del cuore. Questa compagnia è questa comunità cristiana. È una comunità di fede che cammina con te e che ti vuole come guida e pastore.
*arciprete di Monteroni