Il figlio di un capo operaio diventa prete: un nuovo operaio nella messe del Signore.
Don Alessio Seconi, il diacono 33enne che domani sarà ordinato sacerdote nella cattedrale di Lecce, è nato e cresciuto a Bellante, un centro di quasi 7mila abitanti della provincia di Teramo, nella “testa” dell’Abruzzo. A Bellante vivono tuttora i suoi genitori: la madre Mirella Giacobini e il padre Bernardo, che è stato capo operaio (ora in pensione) alla Montaco, un’azienda che specializzata nella progettazione, produzione, installazione e manutenzione di ascensori e impianti di sollevamento. Don Alessio è il secondo di tre figli: i suoi fratelli sono Manuel e Gianluca. E della famiglia fanno parte le cognate Valentina e Valeria.
Una vocazione, quella sacerdotale, che viene da molto lontano. Da quando era bambino. Anche negli anni dell’infanzia e dei calzoncini corti, “il mio ‘gioco’ preferito era dire la messa”, racconta di sé lo stesso don Alessio. Una vocazione innata, ma maturata e cresciuta gradualmente. Alla soglia dei vent’anni, la svolta. Dopo la maturità conseguita al liceo classico “M. Delfico” di Teramo, con il consenso di mons. Seccia, all’epoca vescovo di Teramo-Atri è entrato nel seminario regionale di Chieti, dove ha frequentato il biennio filosofico, poi il trasferimento a Roma per il triennio teologico presso la facoltà San Bonaventura al Seraphicum, e la specializzazione in Cristologia presso la Pontificia Università del Laterano.
Dopo gli studi è cominciata la sua prima vita, quella da docente di religione. Il giovane prof. Seconi ha infatti insegnato in diverse scuole, tra cui alcuni licei romani. Dietro la cattedra si è distinto per l’impegno e la qualità della didattica e della formazione dei giovani, attirando peraltro anche tanti studenti che avevano deciso di non avvalersi dell’insegnamento facoltativo della religione. Il prof. è poi rientrato nella sua terra, in Abruzzo. E mentre insegnava allo scientifico “M. Curie” di Giulianova, è stato in prima linea come operatore pastorale in due comunità parrocchiali della diocesi di Teramo-Atri: Madre Teresa di Calcutta di Voltarrosto e poi San Rocco di Montorio al Vomano, dove ha svolto gli ultimi due anni di servizio come accolito e poi come diacono.
Il richiamo della vita sacerdotale, che bussava in fondo al cuore, non è rimasto inascoltato. E nello scorso settembre le “vie del Signore” hanno portato don Alessio all’approdo in Salento, sulle orme del maestro nel frattempo trasferito nel Salento, l’arcivescovo di Lecce, Michele Seccia. Un legame solido e stretto, più forte di qualsiasi distanza. È stato proprio mons. Seccia, quand’era vescovo della diocesi abruzzese, a credere nella vocazione del giovane, guidandolo e sostenendolo in tutte le tappe del suo cammino. Ed è stato lo stesso presule a ordinare don Alessio diacono, il 31 ottobre 2019, a Lecce nella parrocchiale di Sant’Antonio a Fulgenzio.
E ora sarà sempre mons. Seccia, domani alle 18 (diretta tv su Portalecce e Telerama), a ordinare presbitero il giovane abruzzese nella cattedrale di Piazza Duomo. In questi ultimi mesi, che lo hanno inserito nel cammino della diocesi salentina, don Alessio si è occupato di pastorale giovanile e del gruppo delle famiglie prima, per un breve periodo, a Santa Rosa in Lecce, e poi dallo scorso settembre nella chiesa madre di Monteroni, dove opera al fianco dell’arciprete don Giuseppe Spedicato. E dove, nella solennità dell’Epifania, alle 18, don Alessio presiederà la sua prima messa solenne dopo aver concelebrato per la prima volta con il suo vescovo nel pontificale delle 11 al mattino in duomo.
Stasera alle 19 la diretta Fb sulla pagina di Portalecce (regia di Emilio Rizzo) della Veglia di preghiera dalla matrice di Monteroni durante la quale don Alessio pronuncerà la professione di fede e la declaratio. Presiede l'arcivescovo Michele Seccia.