Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera inviata dal card. Salvatore De Giorgi alla notizia della morte di don Franco Lupo.
Carissimo don Franco,
quando l’altra mattina mi è stata data la notizia che sei tornato alla Casa del Padre della quale tante volte in questi ultimi anni abbiamo parlato insieme con reciproca edificazione, mi è ritornata spontanea alla mente quella rasserenante citazione del profeta Geremia che tu mi ripetevi con gli occhi pieni di gioia e col cuore traboccante di attesa quasi in ogni nostro incontro: "In charitate perpetua dilexi te, ideo attraxi te miserans".
Il Signore ti ha tratto a sé con il suo amore misericordioso nei 94 anni della tua vita terrena, e ieri ti ha tratto per sempre a sé a farti contemplare in eterno il suo amore misericordioso.
Ti ho conosciuto negli anni ‘40 nel nostro seminario diocesano dove eri da tutti stimato per la pietà, lo studio e la disciplina secondo i canoni di allora.
Ti ho ritrovato successivamente nel seminario regionale, apprezzato da tutti, come mi apparve quando fosti nominato viceprefetto dei seminaristi della terza liceale alla quale appartenevo anch'io.
Ho avuto così la possibilità e la grazia di averti come mio superiore e per un anno intero di conoscerti più da vicino e ammirare quei doni di saggezza, di amabilità, di cordialità, che il Signore ti ha dato e che tu hai valorizzato nei 69 anni del tuo ministero presbiterale, che ha onorato il clero e tutta la nostra Chiesa di Lecce.
Abbiamo coltivato una fraterna amicizia sacerdotale quando per venti anni a Lecce ho condiviso con te, anche se in parrocchie diverse, il ministero pastorale, sempre ammirato per il tuo amore al sacerdozio, la fedeltà agli impegni assunti, la comunione intangibile, sincera, generosa con i vescovi, con i confratelli e con il popolo, la tua non comune capacità di annunziare la Parola di Dio con quella affascinante vena poetica che ti scaturiva dal cuore di chi l'aveva
assimilata per primo e di chi aveva la passione di parlare delle cose di Dio alla sua Lecce con voce leccese. E Lecce ti ricorda con gratitudine non solo come uno dei suoi poeti migliori, ma anche e soprattutto come uno dei suoi sacerdoti migliori.
Anche se da lontano negli anni successivi ci siamo sentiti vicini spiritualmente con la preghiera, le frequenti telefonate, e gli incontri e le visite ogni volta che tornavo a Lecce, per godere della tua spiritualità eminentemente eucaristica e mariana nei ricordi dei congressi eucaristici e mariani svolti a Lecce, dei quali ci piaceva insieme cantare gli inni che hanno formato intere generazioni all' amore all’Eucaristia e alla Madonna.
Ora che l'amore eterno di Dio ti ha attratto per sempre a sé, cantali pieno di luce e di gioia nella visione faccia a faccia di Gesù e di Maria.
Nel canto prega per tutti noi che nella preghiera ti ricorderemo sempre dicendoti con tutto il cuore: "Grazie, don Franco, e arrivederci in Paradiso"
*Cardinale di Santa Romana Chiesa