Il Santo Padre ha inviato alla Chiesa tutta, in occasione della 58ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il suo messaggio di preghiera e pace dal titolo “San Giuseppe: il sogno della vocazione”.
All’interno di questo documento si fa riferimento alla figura di San Giuseppe nell’anno giuseppino che Papa Francesco ha indetto proprio lo scorso 8 dicembre. La figura di quest’uomo suggerisce tre parole chiave alla vocazione di ciascun credente che lo stesso vicario di Cristo ha sintetizzato in: sogno, servizio e fedeltà. La vita di San Giuseppe è caratterizzata da quattro sogni che vengono narrati all’interno dei Vangeli. Infatti “Il primo ne destabilizzò il fidanzamento, ma lo rese padre del Messia; il secondo lo fece fuggire in Egitto, ma salvò la vita della sua famiglia. Dopo il terzo, che preannunciava il ritorno in patria, il quarto gli fece ancora cambiare i piani, riportandolo a Nazaret, proprio lì dove Gesù avrebbe iniziato l’annuncio del Regno di Dio”. Ma la capacità di Giuseppe sta nella volontà di abbandonarsi a quella chiamata divina che lo rende un’icona esemplare dell’accoglienza dei progetti di Dio. La seconda parola è servizio che per San Giuseppe diviene una regola di vita. Perché nonostante le circostanze non si è perso d’animo e “… si diede da fare per trovare e adeguare un alloggio dove far nascere Gesù; si prodigò per difenderlo dalla furia di Erode organizzando un tempestivo viaggio in Egitto; fu lesto nel tornare a Gerusalemme alla ricerca di Gesù smarrito; mantenne la famiglia lavorando, anche in terra straniera.” La sua vita è una testimonianza perché è toccata dall’amore di Dio che sfida qualsiasi ambizione o nostalgia personale. Infine, la terza parola è fedeltà perché Giuseppe è l’«uomo giusto» (Mt 1,19) che con il suo silenzio persevera nell’adesione a Dio. Quella stessa fedeltà che viene alimentata da Dio quando afferma: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere» (Mt 1,20). E allora a conclusione del messaggio ecco il monito di Papa Francesco per sperimentare la gioia quotidiana “Non temere: sono le parole che il Signore rivolge anche a te, cara sorella, e a te, caro fratello, quando, pur tra incertezze e titubanze, avverti come non più rimandabile il desiderio di donare la vita a Lui. Sono le parole che ti ripete quando, lì dove ti trovi, magari in mezzo a prove e incomprensioni, lotti per seguire ogni giorno la sua volontà. Sono le parole che riscopri quando, lungo il cammino della chiamata, ritorni al primo amore. Sono le parole che, come un ritornello, accompagnano chi dice sì a Dio con la vita come San Giuseppe: nella fedeltà di ogni giorno”.