Presso il centro di spiritualità Le Sorgenti in Lecce, il clero leccese, unitamente all’arcivescovo Michele Seccia, ha tenuto ieri mattina l'ultimo ritiro di questo anno pastorale, guidato da Fratel Raffaele Ogliari. Il predicatore ha affrontato il tema dell'uomo spirituale che viene trasformato dallo Spirito Santo per giungere alla santità.
LA MEDITAZIONE
Il cristiano deve essere liberato da Cristo. Il cammino di santità è un percorso che ci rende sempre più liberi: libero da sé stesso, cioè da quei vincoli che impediscono di seguire Dio.
Il santo è l'uomo libero, a immagine di Gesù, che è riconosciuto come uomo libero.
Separato da passioni e legami che costringono, il cristiano corre verso Cristo, in un movimento di liberazione che, di passaggio in passaggio, conduce alla trasparenza e luminosità dell'uomo di Dio.
Come in un danzatore, la perfezione del movimento è frutto di un duro lavoro che contiene anni di pratica, di sforzo e di allenamento.
Il Signore ci invita ad astenerci dalle cattive condotte indotte dalle passioni della carne, per giungere alla bellezza di Dio.
Infine, la spiritualità monastica orientale insiste sulla sobrietà e vigilanza che, a livello spirituale, indica l'unità di vita di chi desidera crescere nelle virtù. Il vigilante è attento a sé e agli altri.
La vigilanza deve riguardare primariamente il discernimento del pensiero, poiché è dal cuore che partono le nostre azioni.
La disposizione interiore negativa, prima che cresca, va controllata, altrimenti impedisce la preghiera. Bisogna verificare da dove viene il pensiero negativo per scacciarlo.
I santi sono fiumi che irrorano la terra riarsa, ma se non si incatenano all'amore di Cristo, ritornando in sé stessi, la loro parola si affievolisce.
Eppure, proprio degli angeli è non cadere, proprio dei demòni è cadere e non rialzarsi, proprio dei cristiani è rialzarsi dopo ogni caduta. Il santo crede di più alla misericordia che alla miseria, crede di più nella grazia che nella forza della tentazione.
La santità del presbiterio consiste nel servizio.