Venerdì 30 luglio alle 19.30 si terrà l’annuale incontro tra l’arcivescovo Michele Seccia e le realtà firmatarie de la “Carta dei Servizi” del Progetto Policoro della diocesi di Lecce (Cisl, Confcooperative, Banca Popolare Pugliese, Libera, Azione Cattolica, Agesci, Confartigianato, Rotary Club, Camera di Commercio, Coldiretti).
L’incontro, dopo i forti momenti di crisi pandemica, vuole da una parte rinnovare il sodalizio tra la diocesi e gli enti del territorio leccese e dall’altra programmare nuove linee di impegno verso gli obiettivi storici del progetto della Chiesa Italiana: giovani e lavoro.
Il Progetto Policoro è il progetto della Conferenza episcopale italiana voluto dal 1995 per riflettere sulla condizione dei giovani e offrire occasioni di ascolto, di crescita e di sviluppo imprenditoriale: attraverso incontri, percorsi di accompagnamento e vari strumenti sono nati centinaia di realtà imprenditoriali - i Gesti concreti - con l’ausilio delle equipe presenti nelle diocesi aderenti e in particolare con le figure chiave dell’Animatore di Comunità e del Tutor diocesano. Ad oggi sono ben 126 le diocesi in tutta Italia che aderisco al Progetto Policoro, nato nel piccolo comune in provincia di Matera da cui prende il nome.
La serata prevede due momenti ai tavoli di Masseria Stali di Caprarica di Lecce: un momento di riflessione partecipata sul messaggio che Papa Francesco ha rivolto in occasione dei 25 anni del Progetto Policoro al fine di tracciare le prossime linee di azione territoriale e un momento conviviale con testimonianza di giovani imprese. All’incontro parteciperà don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro delle Cei (Conferenza episcopale italiana) con delega al Progetto Policoro.
Il giorno successivo, sabato 31 luglio, alle 19.30, l’arcivescovo benedirà l’ultimo “Gesto concreto” della diocesi di Lecce: Cluster 8, attività dedita alle arti grafiche e stampa nei pressi dell’Accademia di belle arti di Lecce (Via Dalmazio Birago 8). È la 15ma realtà giovanile che ha ottenuto il contributo previsto dal “Microcredito Sant’Oronzo” della diocesi.