In una grigia mattina autunnale, domenica scorsa, si è conclusa la visita pastorale dell'arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia, nella matrice di Lequile, con la celebrazione eucaristica e il sacramento della cresima ad un gruppo di trenta ragazzi, emozionati ed entusiasti nel ricevere lo Spirito che conferma il loro essere cristiani.
Tre giorni trascorsi velocemente, ma che hanno lasciato il segno: la presenza di mons. Seccia, il suo sorriso, le sue parole paterne, di pastore che conforta, sostiene, incoraggia e sprona il suo gregge, una porzione di popolo di Dio, quello della matrice, che ha bisogno di ripartire e vivere serenamente, ritrovando entusiasmo e coesione. In ogni occasione, sia l'arcivescovo e sia gli operatori pastorali, hanno sottolineato l'importanza di aver avuto accanto in questi mesi don Massimiliano Mazzotta, ringraziandolo per aver riacceso la scintilla di una ripartenza più che mai necessaria per la parrocchia.
La prima accoglienza è avvenuta nella sala consiliare del comune di Lequile, dove il sindaco, Vincenzo Carlà, ha accolto il vescovo come cittadino onorario.
La liturgia penitenziale, nel pomeriggio, ha visto i cresimandi riunirsi attorno al presule in un momento di intensa preghiera sui doni dello Spirito Santo. A seguire l'incontro con i giovani e il gruppo Scout. La prima sera si è conclusa con un momento di convivialità, gioioso e festoso, insieme a famiglie ed operatori pastorali, che hanno festeggiato il compleanno di don Massimiliano Mazzotta, amministratore parrocchiale, solo per pochi mesi, ma che è riuscito a farsi amare e godere di grande stima, da piccoli e grandi.
L'incontro di sabato mattina con gli ammalati ha segnato la Visita Pastorale: un insieme di piccoli, semplici e significativi gesti, fatti di dolci sorrisi, una stretta di mano, una carezza, silenzio e soprattutto, preghiera. Il pomeriggio è stato allietato dai bambini del catechismo che hanno reso gioioso e festoso l'incontro con canti, domande semplici, come i piccoli sanno fare. Un dono originale è stato consegnato al vescovo da parte di un ragazzo, il ritratto di mons. Seccia, secondo una libera interpretazione.
La sera del sabato si è conclusa con un'assemblea parrocchiale in cui è emersa la necessità della parrocchia di ripartire, una comunità che attende il nuovo parroco, don Michele Giannone ed ha fatto al vescovo una richiesta forte, dapprima smarrita, ma che dopo le sue preziose parole si è trasformata in piena speranza e fiducia, in colui che solo può consolare e fortificare, lo Spirito Santo.
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