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È bastata una telefonata - di questi tempi è uno dei pochi 'incontri' consentiti -, una domanda secca e una risposta altrettanto spontanea, generosa, quasi istintiva: si può fare.

 

 

È andata proprio così tra don Antonio e Paolo, tra il nostro direttore dell'Ufficio diocesano per le comunicazioni e l'editore del Telerama. Senza giri di parole e andando presto al sodo. Si sono capiti al volo e hanno trovato subito l'intesa: da oggi la messa non solo sul web ma anche sul digitale terrestre grazie alla tv locale più amata nel Salento.

Perché se è vero che Portalecce negli ultimi giorni sta compiendo 'miracoli', in presenza e a distanza, raggiungendo -  con pochi mezzi e tanta voglia di fare - una bella e numerosa comunità di lettori attivi e partecipi per una testata di Chiesa nata da appena 18 mesi e già modello per tante diocesi  italiane, è altrettanto stravero che la tv ancora oggi entra nelle case più di ogni altra voce.

Nelle case. È proprio questo il tema di queste settimane difficili e nebulose. Con l'arcivescovo ci siamo chiesti in questi giorni più volte - toccava soprattutto a noi della comunicazione farlo con colui che ha lo sguardo d'insieme nella Chiesa locale -: come alimentare la comunione nella Chiesa locale in un momento storico così strano e complicato avendo, peraltro, dovuto sospendere ogni forma di assemblea, da quella liturgica a tutte quelle forme che la pastorale pone in essere? Come fare per accompagnare il Popolo di Dio che non può uscire di casa? Come far entrare una chiesa in uscita e, grazie al cielo, “a porte aperte” nelle famiglie a “porte chiuse”?

Certo, c'è Portalecce che si è mossa subito per supplire alla vacanza di culto. (E qui mi tocca. Mi perdonerete se ho aperto una parentesi. Essenziale ma doverosa: sono tre i “matti” che con me - direttore-operaio dal palato fine, difficile da accontentare e da sopportare - si sono messi sotto a muso duro e stanno compiendo “salti mortali” pur di offrire alla comunità il servizio che merita. Sono tre e si chiamano Manuela, Riccardo e Andrea: non sono professionisti della comunicazione, ma grandi lavoratori, sì. A loro anzitutto devo dire grazie. Ma non posso trascurare di dire grazie in questa parentesi che prevedevo molto più breve, alla gran bella rete di amici preti e laici che rendono straordinaria la nostra avventura).

Torniamo al punto. Ci siamo detti con mons. Seccia e con don Antonio Murrone: ci sono i parroci che sfruttando la penetrabilità dei social si sono inventati di tutto pur di essere presenti, vicini e al tempo stesso di conforto e di sostegno per la loro gente. Ci sono le associazioni cattoliche e i movimenti laicali che si sono scatenati pur di continuare a fare gruppo pur senza frequentarsi.

Ma non era sufficiente: per stare ancor di più #INSIEMENONOSTANTE ci mancava ancora un dettaglio. Eccolo: da oggi con la televisione sarà tutta un'altra storia.

Ecco perché l'arcivescovo Seccia, in questi giorni non ha perso l'occasione di manifestare gratitudine e riconoscenza a Paolo Pagliaro per averci concesso lo spazio del rosario e della messa quotidiana su Telerama. E chissa che non ce ne conceda dell'altro... Una cosa è certa: nel giorno del suo compleanno lui ha fatto un grande regalo a tutti noi. Auguri.

In realtà tra Portalecce e Telerama è stato amore a prima vista. Lo ricordo ancora Paolo, seduto in platea nel chiostro del seminario il giorno del nostro “battesimo” quando, alla fine della conferenza stampa dell'8 settembre che con il click  di mons. Seccia accese la nuova sfida della Chiesa di Lecce che “esce per strada”, si avvicinò, mi strinse la mano e mi disse: “Benvenuti tra noi. Non sarà facile, vedrai. Ma ci voleva Portalecce”. Mai parole più profetiche delle sue. Un lavoro bello tosto ma gratificante, forse, come nessun'altro.

E poi dopo quel primo incontro un altro passo in avanti. La nostra voglia di fare squadra con il gruppo Telerama bruciò i tempi. Fin dai primi mesi di vita, infatti, Telerama e Telesalento hanno ospitato due nostre produzioni settimanali il magazine “L'Ora del Salento 7giorni” e il commento dei nostri sacerdoti al vangelo della domenica “È Parola di Dio”.

Per non parlare delle ordinarie collaborazioni tra le due redazioni. Non accade molto spesso tra testate diverse. Mi sento di poterlo assicurare.

Oggi si parte con questa nuova avventura. Siamo convinti di poter offrire alla Chiesa di Lecce e non solo, non un prodotto ma un'esperienza di cristianesimo d'emergenza. La tv e il web restano strumenti, lo sappiamo. Ma se usati bene fanno solo bene. In attesa di vederci di persona e scambiarci dal vivo almeno il segno di pace, da oggi con Portalecce ci vediamo anche sul 12. #INSIEMENONOSTANTE.

*direttore-operaio

 

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