La rivoluzione digitale si aggiorna ulteriormente: la rete sta coinvolgendo più intensamente la gente, e quindi i figli e i padri, la Generazione 3.0 e il mondo degli adulti, anche un po’ avanti negli anni.
Web e social tante volte sono stati elementi di separazione, ma questo periodo di forzata “clausura” domestica e isolamento sociale ha segnato un ulteriore protagonismo dell’uso del web nelle diverse fasce d’età. Pure per tanti padri e nonni, che molte volte si sono avvicinati ai nuovi media per conoscere e leggere le nuove realtà e seguire i dinamismi virtuali, incontrando difficoltà verso i moderni linguaggi della piazza digitale.
Già tre anni fa il documento preparatorio per il Sinodo mondiale rilevava che “i giovani non si percepiscono come una categoria svantaggiata o un gruppo sociale da proteggere”, ma occorre pure costatare che a loro volta diversi adulti devono superare la tentazione di disattivare social e smartphone per la paura del web, identificato come strumento di perdizione.
Facile citare, a tal proposito, il noto testo, pubblicato un paio di anni, fa Metti via quel cellulare. Un papà, due figli. Una rivoluzione.
Pur diffidenti e impauriti da un mondo nuovo e soprattutto sconosciuto, tanti genitori e anziani stanno invece compiendo un autentico percorso di esplorazione e di uso del digitale, avvicinandosi sempre più alle nuove generazioni che devono accompagnare nella formazione.
Per molti anziani, proprio negli ultimi tempi, la Rete sta così divenendo un rapporto virtuoso, per incrementare opportunità informative e relazionali.
Con la possibilità di allargare i contatti interpersonali, cogliere meglio l’evoluzione della società, rendersi conto in modo più documentato del mondo giovanile.
Anche per le persone più mature la rivoluzione digitale può rendere più bella la vita e più proficui i rapporti tra le diverse generazioni.