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Una giornata di intimità sacerdotale quella che si appresta a vivere il clero della Chiesa di Lecce insieme con il suo pastore, domani Mercoledì Santo, quando in cattedrale l’arcivescovo Michele Seccia presiederà la Messa del Crisma.

 

 

 

Durante la più grande concelebrazione dell’anno liturgico, nella quale ogni vescovo consacra il Crisma e benedice gli olii santi, i ministri ordinati rinnoveranno le promesse fatte il giorno dell’ordinazione e confermeranno la loro fedeltà alla Chiesa e al loro pastore. Una comunità sacerdotale, quella leccese, arricchita - più di altre - dall’abbondanza della Grazia sacramentale che proviene anche dalla presenza in diocesi di altri tre successori degli apostoli: il card. Salvatore De Giorgi, gli arcivescovi Donato Negro (che giovedì parteciperà alla Messa Crismale dell'arcidiocesi di Otranto) e Luigi Pezzuto (che, come il card. De Giorgi, è a Roma per vivere la Settimana Santa in Vaticano con Papa Francesco) e il vescovo Cristoforo Palmieri (domani presente in cattedrale a Lecce).  Anche loro, insieme con l’ordinario, mons. Seccia, formano una piccola comunità episcopale nella quale, la condivisione della successione apostolica, rappresenta un dono speciale per l’intera comunità diocesana.

Ma la Messa del Crisma, come recita il Pontificale Romano "è quasi epifania della Chiesa, corpo di Cristo organicamente strutturato che nei vari ministeri e carismi esprime, per la grazia dello Spirito, i doni nuziali del Cristo alla sua sposa pellegrina nel mondo". “Essa - spiega il vicario generale, don Vito Caputo - rappresenta un momento di speciale grazia e di intensa fraternità sacerdotale, che attingono alle sorgenti stesse della realtà sacramentale, dove la concelebrazione di tutti i presbiteri della diocesi presieduta dal vescovo raggiunge il vertice del suo significato teologico-spirituale”.

E il popolo di Dio che è in Lecce, durante la Messa del Crisma e poi, anche nel Giovedì Santo, giornata sacerdotale per eccellenza, innalzerà lodi e ringraziamenti, chiedendo al Signore di assicurare ai suoi sacerdoti i doni di cui necessitano nel loro servizio “a tempo pieno”.

Sarà, dunque, come ogni anno una giornata speciale. Prima della Messa del Crisma, alle 17,30, di domani 27 marzo, tutti i sacerdoti si ritroveranno con l’arcivescovo nella chiesa di Santa Teresa, a due passi da Piazza Duomo, per pregare da soli, come Gesù nel cenacolo con i suoi e, durante il canto comunitario dei Vespri, il pastore rivolgerà loro un breve pensiero spirituale richiamando il senso e il significato della sequela Christi e il valore del dono ricevuto il giorno dell’ordinazione presbiterale. Un dono che diventa, a sua volta, donazione e servizio alla Chiesa locale e alla Chiesa universale.

Al termine della preghiera dei Vespri, il corteo in abiti liturgici partirà dalla chiesa di Santa Teresa verso la cattedrale per l’inizio della solenne eucarestia.

Dopo la celebrazione della comunione presbiterale nella Messa del Crisma, un momento "esclusivo" di agape fraterna per scambiarsi gli auguri pasquali alla vigilia del triduo pasquale in un clima di gioia e di fraternità.

 

 

 

 

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