Da ieri sera, dopo l’Azione liturgica nella Passione del Signore, la comunità cristiana vive l’ora del silenzio e dell’attesa della resurrezione.
Oggi è il Sabato Santo. In mattinata, in duomo, l’Ufficio delle Letture con l’arcivescovo Michele Seccia e i canonici del Capitolo cattedrale. Alle 21,30, infine, presiederà la Solenne Veglia Pasquale.
Per antichissima tradizione è la “La notte di veglia in onore del Signore”. Questa notte non è come le altre notti. È una notte di luce. Nella nostra oscurità verrà acceso il Cero pasquale. Anche in questo tempo incerto, di smarrimento e di paura, quella fiamma è la luce del Cristo risorto, che illumina i sentieri della storia e orienta il nostro cammino alla speranza. Alla Liturgia del fuoco e della luce e al canto del ‘Gloria”, seguirà la Liturgia della Parola e, dopo l’omelia, l’assemblea nella Liturgia dell’acqua rinnoverà le promesse battesimali. La solenne celebrazione si concluderà con la Liturgia eucaristica.
“La nostra speranza si chiama Gesù – annunciava nell’omelia della Veglia Pasquale dell’anno scorso Papa Francesco -. Egli è entrato dentro il sepolcro del nostro peccato, è arrivato nel punto più lontano in cui ci eravamo perduti, ha percorso i grovigli delle nostre paure, ha portato il peso delle nostre oppressioni e, dagli abissi più oscuri della nostra morte, ci ha risvegliati alla vita e ha trasformato il nostro lutto in danza. Facciamo Pasqua con Cristo! Egli è vivo e ancora oggi passa, trasforma, libera. Con Lui il male non ha più potere, il fallimento non può impedirci di ricominciare, la morte diventa passaggio per l’inizio di una vita nuova. Perché con Gesù, il Risorto, nessuna notte è infinita; e anche nel buio più fitto, in quel buio brilla la stella del mattino”.
Domani, Domenica di Pasqua, in prima mattinata celebrerà la messa di Pasqua nel'Istituto di pena di Borgo San Nicole e alle 11 presiederà in cattedrale il Solenne Pontificale nella Risurrezione del Signore.