Una gran bella manifestazione della Chiesa che è in Lecce che si è riunita intorno al suo pastore e ha pregato per tutti i sacerdoti accorsi numerosi in cattedrale per la Messa del Crisma. La celebrazione è stata trasmessa in diretta da Portalecce Tv (GUARDA).
“È momento di particolare emozione, per me, vivere la celebrazione eucaristica con il mio presbiterio - le prime parole dell’arcivescovo nell’omelia (LEGGI IL TESTO INTEGRALE) -, nel giorno in cui ricordiamo davanti a Dio e davanti al Popolo Santo le promesse che abbiamo emesso nelle mani del Vescovo il giorno della nostra ordinazione”.
“Vi chiedo cari fratelli e sorelle - ha proseguito rivolgendosi all’assemblea -, di pregare per la santità dei vostri sacerdoti, e per tutti coloro che sono in ricerca, perché il Signore, che non si lascia vincere in generosità, non manchi mai di donare alla sua Chiesa, uomini che, con generosità, mettano a disposizione la propria vita”.
Dopo aver offerto alcuni spunti di riflessione sulla Parola di Dio del giorno e aver spiegato il significato degli Oli e del Sacro Crisma, Seccia si è rivolto ai sacerdoti ricordando alcune figure esemplari del presbiterio diocesano ormai tornate al Padre:: “Come non ricordare ancora tutti quei presbiteri che ci hanno preceduto e che vivono al cospetto di Dio; don Filippo Smaldone, don Ugo De Blasi, don Nicola Riezzo, e come non ricordare due sacerdoti che l’anno scorso erano qui a pregare con noi; il dolcissimo don Oronzo De Simone e l’amabilissimo don Antonio Pellegrino, rinato al cielo pochi giorni fa: sacerdoti che da innamorati di Cristo e della Chiesa hanno fatto innamorare tutti noi di Cristo e della Chiesa. Il nostro si, che rinnoviamo a Dio, si unisca a quello dei sacerdoti che oggi lo cantano insieme ai santi!”.
Poi ha ricordato a tutti che il prossimo 8 aprile ordinerà sacerdote il diacono don Gianmarco Sperani: “Caro don Gianmarco, tra pochi giorni, sarai ancor più unito a Cristo Sommo Sacerdote, renditi conto di ciò che farai, imita ciò che celebrerai, conferma la tua vita al mistero della croce di Cristo. figlio mio, il Signore ti ha scelto e ti fa un dono grandissimo, ma non possiamo far finta che custodirlo sia facile, dopotutto nel Vangelo il Signore ce lo dice chiaramente, Egli ci invia come pecore in mezzo ai lupi: mi raccomando sii docile come un agnello e forte come il pastore che lo difende e non dimenticare mai che l’Ordine sacro ti rende padre ma ti custodisce come figlio, davanti ai momenti di timore, di dubbio, di sconforto… scegli sempre la speranza, e quando la croce farà paura, tu rimani sotto di Essa, come la Vergine Maria, non per coraggio … ma per amore, perché è quella croce a dare senso al tuo ministero”.
E ancora: “Lo dico a te, a me, a tutti noi, quando il buio ci abita il cuore, quando perdiamo l’entusiasmo dei primi tempi, quando corriamo il rischio di diventare mestieranti, guardiamo le nostre mani. Si guardiamo le nostre mani sporche di tradimento – non dimentichiamolo anche noi siamo con Giuda quando con il nostro peccato svendiamo il Signore per pochi miserabili spiccioli - ma quelle mani, non per nostri meriti, profumano di Salvezza perché come Pietro siamo stati riconciliati dal suo perdono”.
Gli auguri ai sacerdoti in conclusione: “Che la fragranza del profumo del Crisma, resti intatta in noi come nel giorno dell’ordinazione e continui ad inebriare di freschezza Sacerdotale chiunque si avvicini per chiedere aiuto, conforto, consiglio. Grazie a tutti voi miei amati presbiteri, grazie per quelle mani instancabili che operano il bene, che nonostante tutto e nonostante noi, sull’altare ci portano il Paradiso”.
Racconto per immagini di Arturo Caprioli