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La giornata di ieri della Visita ad limina Apostolorum dei vescovi di Puglia è iniziata nella basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. Ai piedi della Salus populi romani, i vescovi, durante la concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia hanno pregato per Papa Francesco che oggi incontreranno nel Palazzo apostolico.

 

 

“Mentre viviamo ancora, come ‘sentinelle del mattino’ - ha detto l’arcivescovo nell’omelia commentando il vangelo del giorno (Gv 6, 35-40)   - l’emozione spirituale dell’alba di Pasqua, ancora frastornati davanti al sepolcro vuoto ma rassicurati dalla certezza della nostra fede e della nostra speranza nel Cristo risorto, il Maestro, nel Vangelo di oggi, come agli uditori del tempo, ci chiede di compiere un nuovo salto di qualità. Obiettivo del Signore non è quello di riempire le fila dei suoi seguaci, di aumentare il numero di like diremmo oggi, “comprandoli” con del buon cibo, o con qualsiasi altro contraccambio. A chi ascolta la sua Parola e crede in Lui, Egli dona la possibilità di conoscere il senso profondo della vita; l’incontro con il Risorto ci libera dalla schiavitù di un’umanità fragile e peccatrice, proiettandoci verso un orizzonte nuovo che si realizza nella vita eterna: è Cristo a dare senso al nostro vivere, al nostro agire, al nostro ministero”.

Ha poi aggiunto: “Commentando il brano evangelico che abbiamo ascoltato, Papa Francesco - che avremo la gioia di incontrare domani, come Pastori delle Chiese di Puglia - così si esprimeva: ‘Oltre alla fame fisica l’uomo porta in sé un’altra fame - tutti noi abbiamo questa fame - una fame più importante, che non può essere saziata con un cibo ordinario. Si tratta di fame di vita, di fame di eternità che Lui solo può appagare, in quanto è «il pane della vita»’”.

“Il riferimento, ovviamente, è all’Eucaristia - ha sottolineato Seccia ai confratelli vescovi -, il dono più grande che sazia l’anima e il corpo. ‘Incontrare e accogliere in noi Gesù, pane di vita - continua il Papa -, dà significato e speranza al cammino spesso tortuoso della vita. Ma questo pane di vita ci è dato con un compito: perché possiamo a nostra volta saziare la fame spirituale e materiale dei fratelli, annunciando il Vangelo ovunque’”.

“Chiediamo a Maria, Salus Popoli Romani, alla quale il Santo Padre è particolarmente devoto - così l’arcivescovo ha chiuso l’omelia -, di tenerci stretti in quello stesso abbraccio con cui Ella avvolge il Figlio di Dio. Portiamo alla Madre Celeste, in questo tempio a lei dedicato, le nostre intenzioni più profonde, più intime, più vere. Affidiamogli le attese, le speranze, le preoccupazioni e le difficoltà della nostra gente di Puglia, perché sia Lei la nostra autostrada verso il cuore di Cristo”.

Ieri, intanto, dopo la messa, i vescovi hanno incontrato la Segreteria generale per il Sinodo, i responsabili della prima sezione del Dicastero per l’evangelizzazione (questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo), del Dicastero per la dottrina della fede e del Dicastero per la comunicazione.

Oggi il clou della Visita ad limina: dopo aver celebrato in San Pietro (presiede mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto e presidente della Conferenza episcopale pugliese) alle 9 potranno abbracciare il Santo Padre. In un lungo colloquio presenteranno la realtà delle Chiese di Puglie e da lui riceveranno, indicazioni, consigli e suggerimenti spirituali e pastorali per il prossimo quinquennio.

Nel pomeriggio, invece, i vescovi, per trattare questioni di natura liturgica, incontreranno i responsabili del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.

Domani 19 aprile, ultimo giorno della visita, si terranno gli incontri con i responsabili del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, del Dicastero per la cultura e l’educazione e, infine, con la Segreteria di Stato, Sezione dei rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali.

 

 

 

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