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La data del 6 giugno è tanto cara alla Chiesa di Lecce che ringrazia il Signore per il dono della vita concesso in questo giorno all’arcivescovo Michele Seccia, nato nello stesso giorno, anche se a distanza di circa vent'anni da un altro presule tanto caro all'attuale pastore, Cosmo Francesco Ruppi.

 

 

Ed è così che anche questo 6 giugno, così particolare perché inserito in un lento cammino di ripresa dopo i giorni del lockdown, non è passato inosservato.

Fin dalle prime luci del giorno, preghiera e testimonianza di vicinanza sono stati recapitati dai sacerdoti e laici al presule leccese come segno di comunione e di filiale affetto.

Il momento apicale si è avuto nella chiesa di Santa Croce, dove dopo la celebrazione presieduta dallo stesso pastore e l’inaugurazione del nuovo impianto di illuminazione i presbiteri hanno voluto, in un clima familiare e disteso, fare gli auguri al pastore. Torta di rito con la facciata di Santa Croce e in regalo una nuova mitra.

Mons. Luigi Manca, vicario generale, si è reso voce dell’intero presbiterio affermando: “per noi sacerdoti, questa è un’occasione per fare emergere l’aspetto più essenziale e bello del nostro ministero che è la convergenza, la consonanza fra tutti noi con il nostro vescovo e padre”.

Commosso e contento Seccia ha ringraziato e incoraggiato i confratelli nel sacerdozio: “cresciamo sempre più nell’essere in comunione perché da questo dipende anche il modo di costituire le comunità che siamo mandati a servire”.

Si potrebbe sintetizzare, il breve e intenso momento vissuto dalla comunità sacerdotale insieme a mons. Seccia come la sinfonia più bella dell’unità.

Scrive Ignazio d’Antiochia a tal proposito: “il vostro venerabile collegio […] è così armonicamente unito al vescovo, come le corde alla cetra: in tal modo nell'accordo dei vostri sentimenti e nella perfetta armonia del vostro amore fraterno, s'innalzerà un concerto di lodi a Gesù Cristo”.

Questo l’augurio più bello rivolto all'arcivescovo della Chiesa salentina: che uniti a lui, sacerdoti, consacrati, religiosi e popolo di Dio possano sempre produrre la sinfonia del Vangelo, autentica via per una comunione credibile. (F.A.)

Servizio fotografico di Arturo Caprioli.

 

 

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