Settembre è tempo di ripresa dopo la calura estiva: riparte la scuola e vanno ai nastri di partenza anche tutte le attività parrocchiali, catechesi compresa.
In una LETTERA indirizzata a tutti i parroci, l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia ha ricordato che “l’impegno della formazione cristiana per i bambini e gli adolescenti non può venir meno, ed è pertanto utile un coinvolgimento delle famiglie e una organizzazione delle parrocchie in sintonia con le norme emanate per la scuola e per i vari raduni giovanili”.
Di quale organizzazione si tratta?
La Conferenza episcopale italiana in data 1° settembre 2020 ha emanato le LINEE ORIENTATIVE per la ripresa dei vari percorsi educativi per minori, allo scopo di rendere gli stessi cammini quanto più sicuri possibile.
Si parte dal constatare la particolare situazione in cui il mondo e la Chiesa vengono a trovarsi a causa della pandemia in atto, ragion per cui viene più volte ribadito come, al fine di non sottovalutare il rischio del contagio, è prioritaria l’attuazione di quei principi basilari in grado di prevenire il diffondersi del Covid-19.
Ad essere interessati in modo peculiare saranno gli spazi in cui le stesse attività vengono a svolgersi che, opportunamente sanificati, devono consentire il mantenimento della distanza di circa 1 mt e l’uso delle mascherine, utili a coprire naso e bocca, vie di particolare attecchimento del virus.
Le linee guida redatte dai vescovi italiani sottolineano che “la parrocchia dovrà informare esattamente le famiglie circa il calendario degli incontri e le loro modalità, per cui saranno anche illustrate le misure di prevenzione adottate dalla parrocchia e i comportamenti richiesti alle famiglie e ai minori. I luoghi destinati alle attività educative saranno provvisti di segnaletica, con pittogrammi e affini, idonea anche ai bambini. A tali scopi potrà essere utilizzato anche il materiale messo a disposizione dal Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità attraverso i siti istituzionali”.
All’atto dell’iscrizione sarà necessario che la parrocchia e la famiglia del minore sottoscrivano un PATTO per il rispetto delle regole ai fini del contrasto alla diffusione del virus; per questo, i genitori e gli adulti coinvolti (catechisti, educatori, animatori…) dovranno attenersi alle indicazioni fornite dalla parrocchia e saranno invitati ad un continuo auto-monitoraggio delle condizioni di salute proprie e del proprio nucleo familiare.
Inoltre, sarà premura di ogni comunità fornire informazioni circa i comportamenti da adottare in caso di comparsa di sintomi sospetti.
Afferma la Cei: “Non potrà prender parte agli incontri chi ha temperatura corporea superiore ai 37,5°C o altri sintomi influenzali; chi è in quarantena o in isolamento domiciliare; chi è entrato in contatto con una persona affetta da Covid-19 nei 14 giorni precedenti”.
L’applicazione puntuale di un protocollo di prevenzione adeguato alle attività svolte difficilmente potrà configurare una dichiarazione di responsabilità da contagio.
Deve essere garantita una zona di accoglienza oltre la quale non è consentito l’accesso a genitori e accompagnatori e per tale ragione le procedure di entrata e di uscita devono prevedere un’organizzazione, anche su turni, che eviti assembramenti di genitori e accompagnatori all’esterno della struttura stessa.
Nel caso in cui il numero dei ragazzi e/o la configurazione degli spazi e degli accessi faciliti la creazione di assembramenti, è consigliabile che i ragazzi entrino ed escano scaglionati a gruppi, con turni distanziati almeno fra i 5 e i 10 minuti.
Quando possibile, saranno opportunamente differenziati i punti di ingresso dai punti di uscita con individuazione di percorsi obbligati.
Continuano i pastori delle Chiese italiane: “le presenze dei minori agli incontri di catechesi dovranno essere scrupolosamente segnate su un apposito registro, per cui i genitori si impegnano a trattenere a casa il minore in caso di sintomi influenzali e temperatura superiore ai 37,5° C. 7. Qualora durante l’incontro un minore o un maggiorenne in qualsiasi modo coinvolto (catechista, educatore, animatore…) dovesse manifestare i sintomi da infezione da COVID-19 (es. tosse, raffreddore, congiuntivite, febbre) sarà momentaneamente isolato”.
Nel caso di un minore, la parrocchia informerà tempestivamente la famiglia, che dovrà portarlo a casa e contattare il pediatra di libera scelta o il medico di base. Chi venisse trovato positivo al Covid-19 non potrà essere riammesso a catechesi fino alla piena guarigione, certificata secondo i protocolli previsti.
Si avrà cura di mantenere la riservatezza circa l’identità delle persone che soffrono di sintomi sospetti, nel rispetto della normativa sulla riservatezza al fine di non creare inutili allarmismi.
È bene che siano sempre ricordate le misure igienico-comportamentali, compatibilmente con l’età e con il grado di autonomia e consapevolezza delle persone.
La parrocchia metterà a disposizione idonei dispenser di soluzione idroalcolica per la frequente igiene delle mani in tutti gli ambienti, in particolare nei punti di ingresso e di uscita.
Si raccomandi ai minori la necessità delle seguenti misure:
- lavarsi frequentemente le mani in modo non frettoloso;
- indossare sempre le mascherine in modo che coprano naso e bocca;
- non tossire o starnutire senza protezione;
- mantenere il distanziamento fisico di almeno un metro dalle altre persone;
- non toccarsi il viso con le mani;
- pulire frequentemente le superfici con le quali si viene a contatto;
- arieggiare frequentemente i locali.
Pur essendo responsabilità dei genitori fornire ai minori le mascherine, è bene che la Parrocchia ne abbia alcune di scorta.
Nel caso di incontri con soli maggiorenni (riunioni con i genitori; catechesi…) si seguiranno le medesime regole.
Penne, matite, pennarelli e giocattoli dovranno essere ad uso di un singolo gruppo di bambini e qualora vengano usati da più gruppi di bambini è raccomandata la disinfezione prima dello scambio.
Si deve garantire la pulizia degli stessi giornalmente, procedendo con idonea detersione e disinfezione
La famiglia del minore sottoscrive una MODULISTICA che indica il patto di responsabilità reciproca tra la parrocchia e i genitori, la scheda di iscrizione, da restituire compilata dai genitori o da colui che si assume la responsabilità, l’informativa privacy e un modulo su cui annotare informazioni particolari, da riconsegnare in busta chiusa, utilizzabile per la raccolta di informazioni importanti e riservate riguardanti il minore (ad esempio, problemi di salute).
L’arcivescovo nel ringraziare i parroci e le famiglie per la fattiva collaborazione, auspica che l’osservanza di queste semplici regole possa aiutare tutti a venir fuori dalla situazione pandemica che sta imperversando nel mondo.