Numeroso concorso di popolo quello che ha caratterizzato la celebrazione presieduta nella chiesa cattedrale dall'arcivescovo Michele Seccia e trasmessa in diretta (CLICCA QUI) su Portalecce e Telerama per l’ultimo appuntamento con la messa quotidiana in tv ieri, 2 febbraio, in occasione della Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, ricorrenza nella quale la chiesa loda e benedice il Signore per il dono della vita consacrata.
Dal brano evangelico della liturgia è scaturita la incoraggiante omelia del presule che ha condotto l'assemblea a scorgere lo Spirito quale origine e fonte di ogni consacrazione, affermando: "vale la pena ricordare che parlando di vita consacrata non facciamo solo ed esclusivamente riferimento ad una esistenza particolare, resa tale dalla professione dei voti di povertà, obbedienza e castità; si deve fare esplicito richiamo alla azione del Paraclito che suscita una chiamata e sceglie colui o colei che è inviato nel mondo ad essere la concretizzazione reale di tale carisma".
Partire da questo dato, significa tracciare l'orizzonte entro il quale leggere la consacrazione: mai come qualcosa di onorifico ma sempre come la spinta a fare della propria vita un servizio all'altro.
Belle le parole di Seccia: "ogni vocazione alla vita consacrata è da viversi come donazione di sé all'altro, come momento nel quale portare al fratello bisognoso la charis (l'amore) del Signore reso reale e concreto dalla fattiva testimonianza di chi ha sposato un determinato carisma che, prima di lui o di lei è stato vissuto dal fondatore di una congregazione o di un istituto secolare".
Ecco allora l'incoraggiamento del pastore salentino che ha richiamato ogni consacrato alla sua missione principale: farsi annunciatore del Vangelo. Ha detto: "È auspicabile, pertanto, che nella preghiera e nello scorgere dei segni dei tempi, possiate chiedere a Cristo Gesù la forza di non ritenervi mai appagati, quanto di sentirvi ogni giorno al centro della opera evangelizzatrice della Chiesa".
Al termine della celebrazione, Padre Saverio Zampa, vicario episcopale per la vita consacrata, ha rivolto all'arcivescovo parole di apprezzamento e ringraziamento per l'attenzione rivolta a chi vive la splendida avventura della consacrazione: "padre arcivescovo grazie per la sua attenzione amorevole nei nostri riguardi: ci aiuti, con la sua preghiera, ad essere nel mondo testimonianza credibile e lievito di fraternità".
Da questo giorno si elevi, dunque, la preghiera al Pastore dei pastori perché susciti nella famiglia ecclesiale numerose e sante vocazioni alla vita religiosa, quale risposta al dono d'amore suggellato per noi sulla croce.
Photogallery di Arturo Caprioli.