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Sul nostro arcivescovo Michele Seccia, per l’occasione del suo 70° compleanno, sono state scritte cose davvero belle da rappresentanti delle diocesi di San Severo e poi di Teramo dove egli è stato pastore per 11 anni.

 

 

 

È la prova di un’assenza che diventa presenza permanente quando il ministero pastorale è testimonianza quotidiana di una umanità che si consegna con fiducia e con amore all’azione della grazia divina, diventando così icona vivente del Deus humilis nelle vesti del pastore premuroso e infaticabile.
Sono trascorsi appena tre anni e mezzo dal suo arrivo nella Chiesa di Lecce e già troviamo la conferma di quanto su di lui si dice a Teramo.
Un episcopato, quello di mons. Seccia, che ha incrociato situazioni di particolare drammaticità: dal terremoto alla pandemia.  Della sua instancabile azione di vicinanza alle popolazioni terremotate ne hanno dato una stupenda testimonianza gli amici di Teramo.  Dopo poco più di due anni dal suo arrivo a Lecce, mons. Seccia ha dovuto far fronte, come tutti i vescovi, alla grave situazione causata dalla pandemia; esperienza inedita per la sua drammaticità e per le conseguenze imprevedibili sul piano sanitario, economico, sociale.
In questa atmosfera di tristezza e paura, mons. Seccia non ha messo da parte il motto che si è scelto all’inizio del suo episcopato: “Adiutor gaudii vestri “, anzi ne ha fatto la stella polare che gli ha consentito di porsi con realismo cristiano nel difficile momento storico, evitando una esagerata prudenza e un irrazionale ottimismo nel suo parlare e nel suo agire. Le doti di pastore solerte ma non invadente, che ascolta e incoraggia, che sa essere presente senza escludere nessuno, si sono rivelate con maggiore trasparenza proprio in questo drammatico periodo pandemico. L’ attenzione ai poveri si è intensificata e nell’azione personale del vescovo e, dietro suo impulso, nell’operato della Caritas diocesana e della Casa della Carità, dove egli stesso qualche volta ha distribuito con le proprie mani il pranzo da asporto a più di 150 fratelli e sorelle che, ogni giorno ne fanno richiesta.

Nei giorni del più duro lockdown ha mantenuto quotidianamente  i contatti con migliaia di fedeli tramite il collegamento con Portalecce e Telerama, attraverso la celebrazione dell’eucaristia e la semplice ma incisiva riflessione sulla Parola di Dio, il nutrimento e la medicina spirituale che in tanti cercavano  in quei giorni di smarrimento.
Oggi, 6 giugno, è il giorno del suo 70° compleanno e la Chiesa di Lecce ringrazia il Signore per averle donato un pastore che lavora tanto e fa lavorare tanto, che suscita entusiasmo e creatività, che incoraggia tutti a dare il meglio di se stessi e nello stesso tempo a non essere autoreferenziali ma ad abbandonarsi completamente nelle mani del Padre buono che fa crescere la messe; un pastore che ha racchiuso la sua azione pastorale tra l’ascolto e la speranza operativa nella carità. Auguri Eccellenza.

*vicario generale

 

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